Così Papa Francesco ha trollato anche i venditori di benedizioni e pergamene

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-02

I commercianti dei dintorni del Vaticano terrorizzati: non potranno più vendere i documenti in proprio. E guadagnarci un sacco di soldi

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Sapete cosa sono le pergamene papali? Sono dei documenti che recano la cosiddetta Benedizione Apostolica, che è data, spiega il sito del Vaticano, in caso di:
1. Battesimo, Prima Comunione, Cresima
2. Matrimonio
3. Ordinazione Presbiterale
4. Professione Religiosa
5. Consacrazione Secolare
6. Ordinazione Diacono permanente
7. Anniversario (10°, 25°, 40°, 50°, 60°) di Matrimonio, Ordinazione Presbiterale, Professione Religiosa
8. Compleanno (18°, 50°, 60°, 70°, 80°, 90°, 100°)*
9. Persona singola cattolica o famiglia
Per le ultime tre, dice sempre il sito del Vaticano, ci vuole anche il nulla osta o beneplacito dell’Autorità Ecclesiastica. Le pergamene papali sono anche però un bel business: dopo che per anni negozi e studi dei dintorni del Vaticano hanno prodotto queste pergamene in proprio, Papa Francesco ha però cambiato le regole. A partire dal primo gennaio le uniche Benedizioni Apostoliche valide saranno quelle emesse direttamente dalla Santa Sede. E qui molti negozianti si sono arrabbiati.
 
I VENDITORI DI PERGAMENE PAPALI
Perché loro si erano organizzati, e attraverso le botteghe (come vedremo, anche su Internet), avevano messo a punto un servizio di prenotazione e stampa che permetteva alle pergamene di essere pronte per la vendita prima di passare per l’Elemosineria Apostolica dove, per tre euro, venivano apposte la firma e il timbro. Un servizio che era lautamente ricompensato, visto che le pergamene papali costavano fino a 50 euro l’una, e se ne vendevano circa ventimila al mese. Apriti cielo. A quel punto, scrive il NYT, un gruppo di produttori di pergamene ha accusato il Vaticano di voler creare «un monopolio di produzione» (essendo però i diretti custodi della Parola di Cristo, per chi ci crede questo è un monopolio abbastanza naturale), e ha ricordato le parole di Papa Francesco a proposito dei lavoratori segnalando che con questa decisione si mettono a rischio molti posti di lavoro. Ma la differenza di prezzo tra i due servizi è troppo importante. Se acquistata attraverso l’Elemosineria Apostolica una pergamena costa dai 13 ai 25 euro. Attraverso i venditori privati, scrive il New York Times, si arrivano a tirare fuori dai 60 ai 70 dollari, anche se il Vaticano ha di recente alzato i prezzi. Per essere un documento «valido» (religiosamente parlando), la pergamena papale deve essere firmata   dal responsabile dell’Elemosineria Apostolica e recare il timbro dell’istituzione. Le vendite hanno raggiunto incrementi pari al 50% con la popolarità crescente di Papa Francesco. Delle 337mila pergamene autenticate nel 2013, soltanto 142mila erano state prodotte fuori dal Vaticano.

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L’insegna dell’Elemosineria Apostolica (foto da: www.vatican.va)

E con quei soldi che ci si fa? L’Ufficio ha distribuito 1,5 milioni di euro di aiuti a 7mila famiglie bisognose nel 2012, spesso si tratta di piccole cose come pagare affitti o bollette, a volte  di storie più difficili.
 
IL DADO È TRATTO
I negozianti hanno risposto cercando vie di compromesso diplomatico: hanno pensato di dare la possibilità di fare un’offerta separata per il Papa agli acquirenti, oppure di lasciare almeno la possibilità di business via internet. Ma Papa Francesco e Monsignor Konrad Krajewski sembrano inflessibili. Nella lettera inviata lo scorso 12 aprile ai titolari delle concessioni, l’Elemosineria apostolica ricorda di avere come compito proprio quello di «esercitare la carità verso i poveri a nome del Sommo Pontefice» dato che solo per questo motivo, più di un secolo fa, Leone XIII aveva dato all’elemosiniere «la facoltà di concedere la Benedizione apostolica a mezzo di diplomi, affinché l’Ufficio preposto alla carità avesse le risorse necessarie per praticarla». Si può ordinare una Benedizione Apostolica compilando i moduli qui.

 

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