Perché Pd e M5S si stanno scannando su Ostia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-19

Perché i Giovani Turchi accusano un candidato grillino di aver negato la solidarietà a una giornalista antimafia e aver lodato i balneari abusivi? Cosa c’entra il dossier contro Libera pubblicato dal Tempo? Chi è Tassone e perché Orfini lo difendeva? Tutta la storia della polemica tra M5S e PD su Ostia e sul Litorale

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Giusto per rasserenare un po’ il clima dopo la legge Cirinnà e in vista delle scadenze elettorali, il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle se le sono date oggi su Ostia. Hanno cominciato i Giovani Turchi del PD ricordando che tra i candidati alla comunarie del MoVimento 5 Stelle c’è anche Paolo Ferrara, ricordando le vicende e lo scontro con Libera e con i balneari di Ostia. Ha concluso, per ora, il M5S ricordando le parole di solidarietà ad Andrea Tassone di Orfini prima delle dimissioni e dopo le indagini di Mafia Capitale.

Paolo Ferrara e le accuse di Libera e Sabella 

I primi due comunicati sulla vicenda sono di Orfini ed Esposito:

“Ferrara nega solidarietà a giornalista minacciata dai clan, loda (insieme a Carla Ruocco) i balneari abusivi, denuncia Libera: e Grillo per premiarlo lo propone come sindaco di Roma. Complimenti vivissimi”. Così Matteo Orfini commissario del Pd di Roma su Facebook. “Prima pensavo – aggiunge – che non aveste capito la situazione a Ostia, ora mi viene il dubbio che avete capito benissimo e che vi piace così”.
Il senatore Pd ed ex assessore della giunta Marino, Stefano Esposito, commissario del partito ad Ostia, ha attaccato su Twitter Paolo Ferrara, ex capogruppo M5S nel municipio balneare di Roma, uno dei 6 aspiranti candidato sindaco della capitale per il Movimento. “M5S candida a Roma Ferrara che attacca Libera per favorire amico, lascia sola cronista minacciata sostiene balneari abusivi #semprepeggio”. Esposito si riferisce alla polemica dei mesi scorsi tra associazioni antimafia ad Ostia – tra cui Libera di don Luigi Ciotti – e la giornalista di Repubblica Federica Angeli, sotto scorta da anni perché minacciata dalla criminalità organizzata.

Di Paolo Ferrara e della faccenda di Libera abbiamo parlato qui e qui. Nel settembre scorso un articolo del Tempo parlava di un dossier del MoVimento 5 Stelle sulla mafia ad Ostia che chiamava in causa anche Libera, l’associazione di Don Ciotti.  Nell’articolo a firma di Ivan Cimmarusti e intitolato “I silenzi scomodi di Libera su Tassone”, ovvero il presidente del X Municipio costretto alle dimissioni nella non propriamente commendevole vicenda che ha coinvolto il Partito Democratico ad Ostia, si illustrano i contenuti della relazione “Mafia e Litorale Romano: il caso Ostia”, messa  a punto dal MoVimento 5 Stelle e, raccontava l’articolo anche se la circostanza verrà smentita, depositata alla Commissione Parlamentare Antimafia; in più si raccontava di Libera, dipinta però più come una società per azioni rispetto a un’associazione antimafia. Aveva infatti in gestione, secondo il dossier, stabilimenti balneari (SPQR) con assegnazione per affidamento diretto senza bando pubblico. «Non potendo per statuto gestire stabilimenti balneari, figura negli affidamenti della spiaggia libera ex-Amanusa assieme a UISP ma soltanto come organizzatrice di eventi per divulgare la lotta contro le mafie», prosegue il dossier. Tuttavia, secondo quanto dicono i 5 Stelle, l’ultimo evento di Libera in loco è datato 2011 (una fiaccolata intitolata “Liberiamo Ostia dalla mafia”). A Libera viene poi contestato il silenzio non solo sui maxi appalti pubblici, ma anche sulla mancata ratifica del protocollo dell’associazione antimafia DaSud da parte della giunta e soprattutto sulla poca trasparenza dell’amministrazione del X Municipio. Tramite UISP Libera è entrata nella gestione del Faber Beach di Ostia e nell’affidamento del Terzo Cancello della spiaggia libera di Castelporziano. Entrambi gli affidamenti, secondo il dossier, risalgono al 2014 e sono riusciti grazie all’intercessione di Tassone e di D’Ausilio e Droghei. Infine, concludeva il paragrafo dell’articolo dedicato all’associazione, Libera ha preso contributi, vietati per statuto, per l’iniziativa Ostia Cinema Station. Libera si difende con un lungo articolo pubblicato sul suo sito e nella conferenza stampa che va in scena in Campidoglio. “Invitiamo il Movimento 5 Stelle a ritirare entro oggi quanto detto all’interno del dossier su Ostia e consegnato alla Commissione Antimafia altrimenti siamo pronti ad andare in Procura e a fare una querela ufficiale”, annuncia Gabriella Stramaccioni della presidenza.
roberto bocchini paolo ferrara

La storia di Roberto Bocchini

“La difesa di Libera sul lavoro fatto è legittima. Ostia è una palude perché è il posto dove tutto si confonde. Non era mia intenzione intervenire in questa conferenza ma è pervenuto ai miei uffici un elenco di interpellanze a cui devo rispondere in Assemblea capitolina e sono saltato dalla sedia dal disgusto quando ho letto quelle di quattro ragazzi che personalmente stimo, i consiglieri comunali M5S, che mi hanno fatto una interpellanza per chiedermi delle sanzioni applicate a Libera  nel corso di un’attività di verifica della legalità sul lungomare di Ostia che io stesso ho disposto. Abbiamo controllato 71 stabilimenti e spiagge libere e dove c’erano irregolarità adottando dei provvedimenti amministrativi e il Movimento 5 Stelle mi chiede solo quelle applicate a Libera? Perché? Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca. Fatemi pensare male. I consiglieri che sono qui in Aula li stimo e hanno fatto delle grandi battaglie e mi stupisce che siano caduti nella trappola del rappresentante M5S di Ostia, Ferrara, che ha un interesse diretto e personale sulla spiaggia gestita da Libera”. Ma tutto il punto della storia è Roberto Bocchini. C’è infatti lui al centro della lettera aperta di Sabella ai grillini che il Tempo ha pubblicato ieri con accuse molto pesanti nei suoi confronti e in quelli dei grillini:

«Quanto all’interesse personale del Sig. Ferrara ho preso solo atto di queste evenienze:
a) Ferrara è amico del Sig. Bocchini tanto che ne ha celebrato le nozze come consigliere di Municipio. E lo diceva lui stesso sulla sua pagina FB l’altro ieri, 25 settembre, “Sposare un conoscente, amico e compagno di scuola che abbia avuto piccoli precedenti….” Anche se oggi, 27 settembre, sul Tempo afferma “Lo conosco ma non è un mio amico”. Ma hanno litigato giusto ieri mattina?;
b) Bocchini era giusto giusto il precedente gestore della spiaggia Ammanusa che è stata poi assegnata a UISP e Libera perché si è accertato che Bocchini aveva precedenti penali;
c) Quando io ho fatto controllare tutti i titolari di concessioni e spiagge sul litorale, tra cui anche Uisp e Libera l’attento Ferrara, l’1 agosto scorso, ha dichiarato che avrebbe presentato “un’interrogazione su questi gravi fatti che se confermati devono portare immediatamente al ritiro delle convenzionì ma non già di tutte quelle (la quasi totalità) in cui erano state rilevate violazioni amministrative;
d) Nell’articolo del Tempo che illustra il vostro dossier guarda caso si tratta anche del ruolo oscuro che, secondo voi, avrebbe avuto a Ostia perfino l’avvocato Rodolfo Murra che è proprio colui che, nei due mesi in cui ha diretto il Municipio di Ostia, ha scoperto i precedenti penali di Bocchini e gli ha tolto la gestione della spiaggia ed è pure l’avvocato che ha vinto i ricorsi prima al Tar e poi al Consiglio di Stato;
e) Come sapete benissimo la spiaggia SPQR a Ostia dà fastidio ai balneari perché introduce un nuovo e libero modo di accesso al mare e sempre Ferrara è colui che ha organizzato un incontro occulto tra almeno una deputata del vostro Movimento e i predetti imprenditori “onesti”…e che sono proprio i maggiori interessati a far fallire il modello di balneazione proposto da UISP e Libera.

Ecco quindi che rimettendo a posto i pezzi del puzzle la storia si fa molto più comprensibile. Secondo Sabella è stato Bocchini a spingere per la compilazione del dossier su Libera, e per interesse personale visto che era il gestore di una spiaggia poi assegnata all’associazione antimafia. Ferrara ha annunciato di aver querelato Sabella per le affermazioni su di lui in conferenza stampa.

Orfini e Tassone, galeotto fu l’audio

Della mafia ad Ostia e delle colpe del PD abbiamo invece parlato qui. “Voglio rispondere agli attacchi che sono stati fatti in queste ultime ore, anche alla mia persona, attacchi strumentali da parte del solito Orfini e il solito Esposito che probabilmente devono coprire il disastro che hanno fatto in un territorio massacrato dal Partito Democratico, la gente è disperata per colpa loro”, risponde oggi Paolo Ferrara, tra i 6 possibili candidati a Sindaco di Roma durante la conferenza stampa alla Camera. L’ex consigliere del municipio X ha poi annunciato che a breve verrà diffuso un audio dove “Orfini difendeva e si auspicava una nuova giunta per il Presidente Tassone che è stato arrestato in seguito all’inchiesta Mafia Capitale. Lui diceva queste parole in conferenza stampa, dava copertura politica e mediatica al malaffare”. “Manipolare la realta’ per mascherare le proprie colpe e’ un classico dei partiti come il Pd, che ad Ostia – secondo le carte della Procura – e’ sempre stato “amico” dei clan. In mancanza di argomenti mentono, lo fanno da 20 anni, e Orfini ed Esposito in questo sono dei professionisti. Il M5S non si abbassa a tanta meschinita’, ma continua a lavorare per i cittadini. Intanto, pero’, #OrfiniAscoltati: cosi’ davi copertura politica e mediatica alle mafie”, scrive invece il M5S Roma in un post su Fb, pubblicando l’audio di un’intervista rilasciata dal Presidente Pd all’indomani delle dimissioni dell’ex minisindaco di Ostia Andrea Tassone, coinvolto in Mafia Capitale. “Queste sono le parole di Matteo Orfini (Pd), pronunciate il 19 marzo 2015, in un’intervista a Radio Citta’ Futura, nella quale – scrive il M5S Roma – il presidente del Pd chiedeva che il loro ex mini-sindaco di Ostia ritirasse le dimissioni (date il giorno prima) e tornasse a guidare il X Municipio. Dopo due mesi Tassone sarà arrestato per Mafia Capitale”.

“Se, come avvenuto, queste richieste verranno accolte dal sindaco (Marino, ndr), il presidente Tassone è disponibile ad andare avanti naturalmente facendo una giunta nuova”. Queste sono le parole di Matteo Orfini (Pd), pronunciate il 19 marzo 2015, in un’intervista a Radio Città Futura, nella quale il presidente del Pd chiedeva che il loro ex mini-sindaco di Ostia ritirasse le dimissioni (date il giorno prima) e tornasse a guidare il X Municipio. Dopo due mesi Tassone sarà arrestato per Mafia Capitale.Manipolare la realtà per mascherare le proprie colpe è un classico dei partiti come il Pd, che ad Ostia – secondo le carte della Procura – è sempre stato “amico” dei clan. In mancanza di argomenti mentono, lo fanno da 20 anni, e Orfini ed Esposito in questo sono dei professionisti. Il M5S non si abbassa a tanta meschinità, ma continua a lavorare per i cittadini. Intanto, però, #OrfiniAscoltati : così davi copertura politica e mediatica alle mafie.
Pubblicato da Movimento Cinque Stelle di Roma su Venerdì 19 febbraio 2016

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Al centro della vicenda l’affidamento di uno stabilimento molto noto ad Ostia, l’Orsa Maggiore. Per molto tempo del Cral delle Poste e poi affidato in men che non si dica ad una azienda costituita ad arte.

L’assegnazione dell’Orsa Maggiore ad Ostia – secondo gli inquirenti della Procura della Capitale – “è stata condotta da Papalini in concorso con Damiano Facioni, Ferdinando Colloca (fratello dell’allora consigliere Salvatore, del XIII municipio)” e Matilde Magni, questi ultimi nella qualità di soci formali. Appeso e Spada sono ritenuti “soci di fatto” della stessa Blu Dream srl. Secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino e i pm Ilaria Calò e Mario Palazzi questa vicenda “è emblematica poiché si inserisce in un ampio contesto che vede il territorio lidense oggetto di appetiti criminali da parte delle locali consorterie mafiose dedite specialmente” ad accaparrarsi “aree demaniali e stabilimenti balneari” con parallela “corruzione di pubblici ufficiali a favore di alcuni imprenditori che potevano giovarsi “del nome degli Spada”.

Il nome di Tassone spunta anche nell’ordinanza di Mafia Capitale, in un’intercettazione in cui parlano Salvatore Buzzi e la sua compagna:
mafia ostia tassone
«Diciamo che abbiamo il sospetto piuttosto fondato che a Ostia la mafia abbia cercato, e in qualche settore anche ottenuto, il controllo di alcune scelte dell’amministrazione», ha detto Sabella a Repubblica qualche tempo fa. Il PD è stato il responsabile politico dell’attuale disastro.

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