Paolo Bernini, Cossiga e l'11 settembre realizzato da CIA e Mossad

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-11-20

Oggi alla Camera Paolo Bernini è tornato a raccontarci i complotti sull’11 settembre, la CIA e il Mossad, stavolta chiamando in causa l’autorevole (?) voce dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. In questo video pubblicato dall’Huffington Post Bernini parla di un intervento di Cossiga sul Corriere della Sera dove il padre barbaricino della patria, parlando di …

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Oggi alla Camera Paolo Bernini è tornato a raccontarci i complotti sull’11 settembre, la CIA e il Mossad, stavolta chiamando in causa l’autorevole (?) voce dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. In questo video pubblicato dall’Huffington Post Bernini parla di un intervento di Cossiga sul Corriere della Sera dove il padre barbaricino della patria, parlando di un video di minacce di Al Qaida a Berlusconi, spiegava che “la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso ‘confessa’ che Al Qaeda sarebbe stato l’autore dell’attentato dell’11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d’America e d’Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l’aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan». L’intervento video è qui sotto, subito dopo quello di Gianluca Pini della Lega Nord. Si specifica che Bernini parla a titolo personale.

Andiamo a controllare. In primo luogo, il Corriere della Sera all’epoca (ovvero il 30 novembre 2007) pubblicò un comunicato stampa firmato dal senatore. Il testo completo del comunicato è questo:

A quanto mi è stato detto domani o dopo domani la più potente catena quotidiani-periodici del nostro Paese dovrebbe dare le prove, con uno scoop eccezionale, che il video (in realtà un audio, ndr) nel quale riappare Osama Bin Laden, leader del ‘Grande e potente movimento di Rinvicita Islamica Al Qaeda’, che Allah lo benedica!, nel quale sono formulate minacce anche all’ex premier Silvio Berlusconi, sarebbe nient’altro che un videomontaggio realizzato negli studi di Mediaset a Milano e fatto giungere alla rete televisiva islamista Al Jazira che lo ha ampiamente diffuso».
«La ‘trappola’ sarebbe stata montata, secondo la sopra citata catena di stampa, per sollevare una ondata di solidarietà verso Berlusconi, nel momento nel quale si trova in difficoltà anche a causa di un altro scoop della stessa catena giornalistica sugli intrecci tra la Rai e Mediaset. Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell’intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso ‘confessa’ che Al Qaeda sarebbe stato l’autore dell’attentato dell’11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d’America e d’Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l’aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan. Per questo – conclude Cossiga – nessuna parola di solidarietà è giunta a Silvio Berlusconi, che sarebbe l’ideatore della geniale falsificazione, né dal Quirinale, né da Palazzo Chigi né da esponenti del centrosinistra!».

Ma cosa intendeva Cossiga in realtà? Per comprenderlo appieno dovremmo leggere questa citazione tratta da un articolo pubblicato sulla Stampa il 4 settembre 2006, ovvero un anno prima del comunicato stampa citato da Bernini:

Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall’amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l’occasione per una offensiva contro l’Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l’Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un’abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del… Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell’ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA… Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l’11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell’Iran.

Cossiga qui sembra proprio sfottere quei complottisti che la pensano come Paolo Bernini. Ha cambiato idea in un anno? Va bene che era piuttosto umorale (eufemismo), ma non sembra troppo? Come svelare l’arcano? Semplicemente, nel suo modo spesso contorto di comunicare, Cossiga stava utilizzando l’ironia: se il centrosinistra non ha dato solidarietà a Berlusconi nell’occasione del video di Al Qaida che lo minacciava è perché sa che l’11 settembre è un complotto, diceva il senatore a vita. Ironizzando proprio su tutti quei retroscenisti e complottisti che giudicavano l’11 settembre un inside job. Pur essendo spirato nel 2010, sarà contento, il presidente emerito, di sapere che la sua perculata del 2007 ha fatto oggi un’altra vittima.

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