Quei bravi terroristi bianchi dell'Oregon

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-01-04

Sono pronti a resistere per anni, hanno armi e cibo a sufficienza per continuare l’occupazione, minacciano la polizia e il governo ma nessuno parla di terrorismo

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In Italia a fare la rivoluzione contro il governo e le sue emanazioni ci sono (o meglio c’erano) quelli del Movimento dei Forconi che ad ogni 9 dicembre promettevano di cambiare il Paese bloccando le rotatorie e gli svincoli autostradali. In America invece hanno diverse “milizie”, bravi americani, armati, pronti a combattere fino alla fine contro l’odiato governo federale. Gente talmente pericolosa da occupare una baracca all’interno di un parco naturale e da asserragliarsi in attesa dell’arrivo dell’esercito. La Nazione nel frattempo scopre di non sapere usare le parole adatte per definire i terroristi americani.

 #OregonUnderAttack, la chiamata alle armi dei miliziani

Cosa vogliono i mandriani? La richiesta è semplice, il governo federale dovrà restituire agli allevatori, ai boscaioli e ai minatori le terre sulle quali sorge il Malheur National Wildlife Refuge. Un luogo che secondo quelli che sono asserragliati dentro la baracca è il chiaro esempio della tirannia e del dispotismo dello stato nei confronti dei cittadini che, ovviamente, vogliono solo difendere i loro diritti costituzionali. Una protesta che su molti media nazionali è stata definita “pacifica”, nonostante il fatto che le richieste fatte da Ammon Bundy, suo fratello Ryan, Jon Ritzheimer, Blaine Cooper e Ryan Payne siano state fatte con le armi in pugno e che quei bravi ragazzi (secondo gli occupanti ci sono almeno 150 miliziani all’interno del rifugio) non escludano il ricorso alla violenza contro la polizia se le autorità decidessero di forzare loro la mano. oregon standoff ammon bundy - 5 Un dettaglio non da poco, fa notare Vox, è il fatto che per definire il gruppo di Bundy non venga utilizzata la parola “terroristi”. Se lo chiede anche Janell Ross sul Washington Post sorpresa dal fatto che i maggiori quotidiani (tra cui anche il WaPo) abbiano scelto di chiamarli “occupanti”, “attivisti armati” (vi immaginate una definizione simile per i black bloc?) oppure come fa l’Associated Press che parla di “protesta pacifica per un caso di incendio doloso” (eppure gli Hammond, che sono sotto processo hanno negato ogni coinvolgimento nella vicenda), evitando completamente di dare conto – nel titolo – alla fatto che i madriani dell’Oregon sono armati, e di pacifico non c’è nulla. oregon standoff ammon bundy - 3 Come mai questa reticenza nell’usare il termine terroristi? Forse perché sono troppo ridicoli per essere credibili? E come fanno i giornali a saperlo? Eppure terroristi è proprio quello che sono, cittadini americani e terroristi che hanno occupato un edificio federale (anche se una baracca). Certo, fino ad ora l’occupazione è stata non-violenta, ma solo perché nessuno è ancora intervenuto per farli sloggiare. E forse anche questo è uno degli elementi della vicenda sul quale riflettere, soprattutto nell’America dove la polizia spara ai neri solo perché sono neri e continua ad applicare il racial profiling come metodo d’indagine. oregon standoff ammon bundy - 1

Indiani e cowboy

C’è chi fa notare che la protesta dei miliziani contro i soprusi del governo che ruba risorse e terre ai cittadini non ha alcuna ragione d’essere perché quelle terre appartengono in realtà alla nazione indiana Paiute della Maiheur Indian Reservation. Insomma quella terra che Ammon Bundy accusa il governo federale di aver sottratto alla ggente in realtà è stata sottratta agli indiani. Come sempre accade in questi casi c’è sempre qualcuno che può accampare diritti più antichi dei tuoi. Chi ha rubato la terra? Il Bureau of Land Management (BLM) dell’Oregon, come accusano Bundy e i suoi miliziani, oppure i bravi cowboy e tagliaboschi (e cacciatori di frodo) come dicono gli indiani? Sarebbe davvero divertente se l’azione di liberazione della terra portata avanti dai miliziani dell’Oregon avesse come risultato la restituzione di quei terreni alla sua gente, ovvero gli indiani Paiute. Nel dubbio meglio far notare con un meme come l’intera questione sia stata fraintesa: 


Sfottò alquanto appropriato tenendo in considerazione il fatto che Bundy ha dovuto specificare che l’acronimo BLM non sta per il movimento di protesta per i diritti civili Black Lives Matter ma per Bureau of Land Management. Razzisti sì, ma solo al momento giusto.
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