Obiezione di coscienza, una scelta «controcorrente»

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-11-16

Obiezione di coscienza su aborto e su eutanasia, cari medici, fate scelte coraggiose (e dimenticate l’autodeterminazione)

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Bergoglio parla ai medici (Il Papa ai medici: “Siate coraggiosi. Obiezione se serve”, la Repubblica, 15 novembre 2014):

Un messaggio di Papa Francesco per difendere esplicitamente oggi il diritto all’obiezione di coscienza dei medici. Lo ha fatto nel discorso rivolto all’Associazione medici cattolici italiani in occasione del settantesimo anniversario della Fondazione. Per essere fedeli “al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio”, è necessario fare “scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza”, ha detto il pontefice. “La vostra missione di medici – ha detto ai 7mila sanitari presenti nell’Aula Nervi – vi mette a quotidiano contatto con tante forme di sofferenza: vi incoraggio a farvene carico come ‘buoni samaritani’, avendo cura in modo particolare degli anziani, degli infermi e dei disabili. La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza, che ha tante conseguenze sociali”.

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Non avrebbe potuto dire altro. Ma forse controcorrente è davvero troppo, considerando che la media nazionale di obiettori sulla interruzione volontaria di gravidanza è del 70%, con punte del 90% e con interi ospedali in cui le IVG non si eseguono proprio.
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«Il pensiero dominante», continua Bergoglio, proporrebbe «una ‘falsa compassione’: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica ‘produrre’ un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono». Il libero arbitrio è un assente ingiustificato.

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