I nuovi audio di Donald Trump

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-09

«Mia figlia Ivanka? Va bene se la chiamano pezzo di f… Una donna va lasciata dopo i 35 anni». E i repubblicani provano a salutarlo

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Mentre i repubblicani riflettono sull’opportunità di proseguire sulla strada della candidatura di Donald Trump, dal passato spuntano nuovi audio imbarazzanti. A pubblicarli questa volta è la Cnn: le parole di Trump risalgono al 2006, quando fu intervistato dal conduttore radiofonico Howard Stern. L’attuale candidato dei repubblicani spiegò allora che una donna va lasciata dopo i 35 anni e si soffermò anche sulla figlia Ivanka, che a quel tempo aveva 24 anni: “va bene se la chiamano pezzo di f…”, disse. E poi, ancora, racconti vari sul sesso a tre e sul sesso con le donne durante il ciclo mestruale. Tra i più duri nella condanna a Trump, il candidato repubblicano alla vicepresidenza Usa, Mike Pence, che si è detto “scandalizzato” dalle parole volgari. “Non posso giustificare le sue parole e non posso difenderle”, ha detto Pence, aggiungendo che il dibattito di domani sera con la rivale Hillary Clinton sarà un’opportunità per “mostrare cosa c’è davvero nel suo cuore”. “In quanto sposo e padre, mi sono scandalizzato per le parole e i gesti descritti da Donald Trump in quel video, che risale a 11 anni fa”, ha detto il candidato repubblicano alla vicepresidenza. “Non condivido quelle dichiarazioni e non posso difenderle”, ha aggiunto, dicendosi lieto che Trump abbia poi presentato le sue scuse.
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I nuovi audio di Donald Trump

I big del partito repubblicano intanto prendono sempre più distanza da Trump, a partire dal candidato vice Mike Pence, che ha irritualmente condannato le sue parole: “Sono ingiustificabili”. Crescono la fronda nel Gran Old Party (HGop) e la voglia che sia lui a sostituire Trump come cavallo per la corsa alla Casa Bianca. Lo ha suggerito il senatore John Thune: “Trump dovrebbe ritirarsi e Pence dovrebbe essere immediatamente dichiarato il nostro candidato” Il presidente della Camera, il n.1 del partito repubblicano Paul Ryan, dal primo giorno sostenitore riluttante se non recalcitrante di Trump, si e’ detto “disgustato” dalle parole dell’ancora candidato Gop ed ha annullato l’invito al magnate newyorckese ad un evento politico in programma nel suo Wisconsin. In totale, finora, tre senatori (Mike Lee e Mark Kirk oltre a Thune) tre deputati e un ex governatore repubblicano hanno chiesto formalmente a Trump di farsi da parte. Altri gli hanno revocato il loro endorsement. In sintesi, non il migliore viatico a meno di un mese dal voto. Anche l’ex rivale alle primarie repubblicane il governatore dell’Ohio, John Kasich ha annunciato: “Non votero’ per un candidato che si e’ comportato in una maniera che riflette cosi’ male il nostro Paese”. L’America “merita di meglio”. Infine, John McCain, ex candidato presidenziale repubblicano nel 2008: “Scriveremo il nome di qualche buon repubblicano conservatore che sia qualificato per fare il presidente”.

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