Now on Tap: così Google cambierà il modo in cui usiamo gli smartphone

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-05-29

Mountain View promette di rivoluzionare l’uso degli smartphone con l’introduzione di Now on Tap, una feature in grado di interagire con le app installate sui telefonini Android M

article-post

Google ha annunciato la rivoluzione dei sistemi operativi Android M, una sorta di assistente virtuale (anche se è riduttivo chiamarlo così) sempre presente sul vostro telefono ed in grado di fornirvi le informazioni necessarie senza dover uscire dall’applicazione per far partire la ricerca. In sostanza quindi Now on Tap non è una nuova app di Google ma una nuova feature di Android che sarà integrata con tutte le app scaricabili dal Play Store.

L’annuncio è stato ieri alla Google Developers Conference di San Francisco dove è stata data una dimostrazione delle capacità di ricerca del nuovo assistente di Google. L’idea di Now on Tap è nata dalla necessità di fornire agli utenti un modo per poter effettuare ricerche sul Web senza dover uscire dall’applicazione che si sta usando. Ad esempio se stiamo ascoltando un brano di Skrillex su Spotify (ma perché proprio Srkillex??) e siamo curiosi di conoscere il suo vero nome sarà sufficiente “tappare” sul tasto centrale e chiedere a Google: “qual è il suo nome?”. Now on Tap sarà in grado di “intuire” in base al contesto (non sarà quindi necessario chiedere “come si chiama Skrillex”) che genere di informazione stiamo chiedendo e (posto che questa sia contenuta nel database di Google) ce la fornirà all’istante. La mossa di Google è decisiva perché si fonda proprio sul suo punto di forza – le ricerche sull’Interwebs – e lo inserisce all’interno del mondo delle app con un livello di integrazione maggiore rispetto al passato.

Now on Tap è in grado di effettuare le ricerche all’interno delle app: ad esempio se un nostro contatto in una conversazione su WhatsApp menziona un ristorante sarà possibile ottenere le informazioni su quel ristorante. Insomma è una sorta di Google Now on steroids in grado (teoricamente) di capire di quali informazioni abbiamo bisogno in un dato momento in base a quello che succede nelle app che stiamo utilizzando (il che è anche un po’ creepy se ci si pensa). Per fare questo Google ha migliorato il suo sistema di riconoscimento vocale rendendolo ancora più accurato. Insomma non è Siri e promette di essere qualcosa di più.

Ci sono però anche alcuni aspetti meno positivi di tutta questa faccenda di Now on Tap e Google non ha ancora chiarito i dubbi (dal momento che era solo una presentazione). Ad esempio quanto è intrusivo questo “maggiordomo” di Android? Ci saranno dei rischi per la privacy degli utenti? Altre domande riguardano invece scelte commerciali, ad esempio Now on Tap potrebbe scegliere di far apparire certi risultati e non altri (ad esempio mandarvi a fare benzina da un gestore che paga di più Google per apparire nei primi risultati) oppure potrebbe rivelarsi eccessivamente petulante dispensando continuamente consigli non richiesti. Tutte ipotesi, naturalmente, per scoprire come si comporterà Now on Tap bisognerà aspettare di poterlo provare.

Potrebbe interessarti anche