Non vaccini tuo figlio? E allora niente asilo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-08-18

In Australia c’è pochissima voglia di scherzare con i cretini dei vaccini. E dategli torto, eh?

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In Australia hanno poca voglia di scherzare con i cretini dei vaccini. E decidono che dal primo gennaio 2016 ogni bambino che deve essere ammesso negli asili debba essere vaccinato secondo il programma statale, altrimenti resterà fuori. Il provvedimento fa il paio con quello annunciato dal premier Tony Abbott nell’aprile scorso, e che vieta gli assegni famigliari e gli aiuti statali in materia sanitaria a chi non vaccina i propri figli: una decisione che potrebbe costare agli antivaccinisti ottomila euro l’anno.
 
NON VACCINI TUO FIGLIO? E ALLORA NIENTE ASILO

Adesso tocca agli asili. Dal prossimo anno lo stato di Victoria, dove sorge Melbourne, vieterà ai bambini di frequentare l’asilo o il nido d’infanzia a meno che non siano pienamente in regola con il programma di immunizzazione statale. Le nuove legge avranno anche un giro di vite sugli obiettori di coscienza delle vaccinazioni: l’esenzione sarà concessa solo a quelli che presenteranno un certificato medico a motivarla. «La scienza su questo tema è chiarissima: le vaccinazioni salvano le vite umane», ha detto il ministro della Salute Jull Hennessy domenica scorsa. «Non accettiamo che ci sia chi fa campagne contro la vaccinazione». L’Australia vanta una copertura vaccinale pari al 92%, ma alcune malattie come la pertosse sono in aumento nello stato di Victoria; il rifiuto di vaccinazioni ha messo a rischio morbillo anche la metà dei sobborghi del paese. «Il nostro obiettivo non è quello di escludere i bambini dai servizi per l’infanzia. Il nostro obiettivo è quello di convincere la gente a vaccinarsi e abbiamo intenzione di utilizzare questa decisione come stimolo», ha concluso la Hennessy.
 
L’AUSTRALIA E I VACCINI
Il movimento anti-vaccini sta conquistando consensi e si è giunti a circa 39 mila bambini con meno di 7 anni senza le vaccinazioni obbligatorie, un numero duplicato nell’arco di un decennio e una percentuale mai registrata prima. Da qui l’idea di Abbott, preoccupato da un’inversione di marcia nelle coperture vaccinali. Attualmente in Australia è prevista l’obiezione di coscienza nei vaccini dei bambini per motivi ideologici e religiosi dei genitori. Ma questa voce è troppo vaga, sostengono i politici, e lascia spazio a troppe interpretazioni, consentendo ai movimenti anti-vaccini, ormai numerosi, trasversali e dilaganti in tutto il mondo, di fare proseliti e di insinuarsi nella maglie troppo larghe della legge. D’ora in poi rimarrà la voce «motivi ideologici», ma occorrerà una sorta di giustificazione scritta da parte della confessione religiosa di riferimento, cosa che circoscriverebbe significativamente i casi possibili.

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