Nigel Farage e quell'errore sulla Brexit che costerà caro agli inglesi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-06-24

Una piccola storia su come funziona la propaganda politica. Per mesi i sostenitori del Leave hanno detto che la Brexit avrebbe consentito di utilizzare quei 18 miliardi di sterline che l’UK versa alla UE per risanare il NHS. Quelle cifre però erano inventate. E oggi scopriamo che Farage non ha nessuna intenzione di usare il denaro “risparmiato” per finanziare il NHS

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C’è solo una persona che ha vinto il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: Nigel Farage. C’è solo un partito che ne esce rafforzato: l’UKIP. Certo, Boris Johnson era anche lui tra i sostenitori del Leave ma il suo partito – i Tories – è spaccato, il Primo Ministro David Cameron ha annunciato le dimissioni e non c’è dubbio che la situazione di fatto lasci gli elettori conservatori nelle mani di Farage: l’uomo che li ha condotti all’Indipendenza.
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La campagna  per il Leave e il grande National Health Scam

C’è un problema però, quell’uomo è un bugiardo. Così come lo sono tutti i politici che durante questi mesi di campagna referendaria hanno sostenuto che l’uscita dall’UE avrebbe consentito al Regno Unito di risparmiare 350 milioni di sterline che il Paese “invia” settimanalmente all’Unione Europea. Soldi che sarebbero invece stati più proficuamente impiegati nel mantenimento del sistema sanitario nazionale (National Health Service – NHS). Il primo problema è che questa cifra è sbagliata, perché parte dal presupposto che il Regno Unito paghi annualmente 18 miliardi di sterline come “tassa” per la permanenza nell’Unione. In realtà in virtù di alcuni accordi particolari stipulati da Margareth Thatcher ai britannici l’Europa applica uno sconto immediato di 5 miliardi di sterline il che equivale ad un “costo” di 250 milioni di sterline a settimana. Senza contare ovviamente il fatto che parte di questi soldi (ogni paese membro è tenuto a versarne) torna indietro sotto forma di sussidi e finanziamenti per un totale che si aggira intorno ai cinque miliardi di sterline. Restano quindi all’incirca 7,1 miliardi di sterline di “costi netti” per la permanenza dell’UK nell’Unione, il che equivale a circa 136 milioni di sterline a settimana, ovvero il 40% di quanto sostenevano i promotori della Brexit. Questo è stato detto ovunque per mesi, sui giornali, dall’Istituto nazionale di Statistica e da organismi di controllo indipendenti. Si potrebbe dire che era un fatto acclarato sul quale non ci poteva essere ombra di dubbio. Ma cosa ha fatto il comitato promotore del Leave? Un enorme autobus che portava in giro Boris Johnson dove campeggiava la scritta “mandiamo 350 milioni di sterline all’Unione Europea, usiamoli per finanziare il NHS invece!”

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Boris Johnson durante la campagna per il Leave

Ora, si potrebbe tranquillamente affermare che una promessa basata su un fatto che non esiste sostanzialmente non esiste. Posso promettere ad un mio amico di restituirgli i cinquanta euro che mi ha prestato quando torno a casa ma se in realtà ne ho solo 10 difficilmente vedrà quei soldi. Anche perché probabilmente sulla strada di casa mi fermo a bermi una pinta al pub, giusto per festeggiare. Anzi, una gliela offro anche a lui. Ci sono pochi dubbi che i sostenitori del Leave abbiano usato l’impressionante costo della permanenza nell’UE, assieme al problema dei migranti (fun fact: ora il Regno Unito si trova 400 milioni di potenziali immigrati direttamente sotto casa), come arma per vincere questo referendum. L’Europa sottraeva risorse al sistema sanitario nazionale, gli immigrati che arrivavano “grazie all’Europa” sottraevano ulteriori risorse all’NHS. l’Europa vuole prendere controllo del sistema sanitario, le normative europee impediscono di utilizzare nuovi farmaci salva vita.
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C’era poi il problema che il NHS doveva essere “solo per gli inglesi” mentre all’interno della UE è possibile per tutti i cittadini europei di usufruire delle prestazioni sanitarie della sanità pubblica degli stati membri. Non gratis però, visto che poi il sistema sanitario di provenienza paga il costo della prestazione. Questo accade per i turisti ma anche per coloro che si godono la pensione all’estero come i pensionati inglesi o quelli italiani “scappati dal fisco” così coccolati di recente dai programmi condotti da Del Debbio o Paragone. Ma quando la campagna è così:
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o su questi toni
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E si insiste sul fatto che bisogna “prendere il controllo” e guadagnare la propria autonomia non si può negare che più di qualcuno si sia fatto convincere.

«È stato un errore usare questo argomento durante la campagna»

Oggi però un raggiante Farage ha candidamente ammesso che quei soldi, quei 350 milioni di sterline a settimana non verranno utilizzati per finanziare il NHS. Ha detto che è stato un errore aver usato quell’argomentazione durante la campagna referendaria. Il che se la questione del servizio sanitario nazionale fosse stata marginale sarebbe anche comprensibile. Ma come abbiamo visto è stata una delle questioni fondamentali per convincere l’elettorato ad andarsene. E guardando la demografia elettorale non è da escludere che il fatto che tanti ultra-cinquantenni abbiano scelto di votare Leave possa essere stato dovuto dalle preoccupazioni per la propria salute. Dobbiamo crocifiggere Farage per aver mentito agli elettori? Oppure dobbiamo rinfacciare ai britannici di non essersi ricordati tutte le volte che Farage si è rimangiato una dichiarazione dicendo “che era stato un errore”? È successo quando Nigel è rimasto vittima di un incidente stradale in Francia ed è successo – indovinate un po’ – proprio riguardo al NHS. Nel 2012 Farage sosteneva la necessità di privatizzare il sistema sanitario nazionale, proprio seguendo il modello USA, sostituendolo con un sistema basato su assicurazioni private.

Quando però il filmato è venuto alla luce Farage nel 2015 disse invece di essere sempre stato un convinto sostenitore della sanità pubblica. Interessante per un uomo che prima di entrare in politica vendeva proprio polizze assicurative per la sanità privata. Qualcuno lo dica a Salvini, che crede che Farage ci abbia salvato dall’Europa degli speculatori e dei finanzieri. Fermi tutti, non è ancora finita. Pochi mesi fa Farage, ha accusato l’Unione Europea di voler introdurre di nascosto un sistema sanitario basato sulle assicurazioni private. Perché Farage può dire che non ha mai promesso che quei famosi 350 milioni sarebbero stati utilizzati per il NHS? Semplice, non lo ha mai detto. A dirlo è stata il comitato Vote Leave che ha goduto per qualche tempo del sostegno di Farage che invece era molto più vicino a Leave.eu (finanziato da Arron Banks imprenditore amico di Farage che figura nei Panama Papers, ah questi speculatori) e a Grassroots Out (GO). Ma anche così le cose non cambiano, questo è quello che diceva Leave.eu
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Oppure questo

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Volantino ufficiale campagna Leave.eu

Difficile negare che Farage non abbia fatto promesse simili usando argomenti simili a quelle di Vote Leave. Del resto non si può nemmeno negare che Farage abbia approfittato della campagna portata avanti da Vote Leave per fare il freerider all’interno della propaganda dei Tories.

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