Che rapporto c'è tra gli uragani nel Nord America e gli incendi in Amazzonia?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-08-25

Dieci anni dopo l’uragano Katrina un gruppo di studiosi dell’Università della California ha scoperto che gli uragani potrebbero essere tra le cause delle stagioni secche che favoriscono la diffusione degli incendi in Sudamerica

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La NASA non studia solo quello che succede nel Sistema Solare e nello spazio esterno. Uno degli interessi principali dell’agenzia spaziale americana è proprio il nostro Pianeta. Studiare dallo spazio la Blue Marble grazie ai dati raccolti dai satelliti consente infatti agli scienziati che collaborano ai progetti di ricerca della NASA di avere la possibilità di incrociarli con quelli raccolti “a terra”. Questo vale particolarmente per lo studio dei fenomeni atmosferici e meteorologici e delle loro cause. In un recente studio condotto dall’Università della California in collaborazione con la NASA alcuni scienziati sostengono di essere riusciti a trovare una relazione di dipendenza tra gli incendi boschivi nella Foresta Amazzonica e gli uragani

Le previsioni degli incendi in varie aree della Foresta Amazzonica elaborata da Chen (fonte: NASA.gov)
Le previsioni degli incendi in varie aree della Foresta Amazzonica elaborata da Chen (fonte: NASA.gov)

 
GLI URAGANI ASPIRANO L’UMIDITÀ
A darne l’annuncio è proprio l’ente spaziale americano sul suo sito. Lo studio è stato condotto dal Randerson Research Group dell’Università della California in collaborazione con il Goddard Space Flight Center incrociando i dati del periodo 1995-2013 delle temperature delle tempeste e degli uragani con le foto satellitari scattate dalla NASA degli incendi nella Foresta Amazzonica. La ricerca, dal titolo Tropical North Atlantic ocean-atmosphere interactions synchronize forest carbon losses from hurricanes and Amazon fires è stata pubblicata sulla rivista Geophisical Research Letters. Secondo uno degli autori della ricerca, Yang Chen, negli anni in cui i fenomeni atmosferici nel Nord Atlantico sono particolarmente intensi le acque sono più calde e gli uragani tendono a “risucchiare” molta aria umida dall’area amazzonica. In questo modo si viene a creare una situazione siccitosa che favorisce lo sviluppo e la diffusione degli incendi che devastano la Foresta Amazzonica. Incendi che generalmente sono quasi sempre innescati dalla mano dell’uomo nel tentativo di strappare terre coltivabili alla foresta pluviale. Una relazione Nord-Sud che si va ad aggiungere a quella già nota Est-Ovest esercitata da El Niño sugli incendi nella regione amazzonica. Il meccanismo è quindi abbastanza semplice: quando le acque del Nord Atlantico sono più calde della media (fenomeno che a sua volta favorisce la formazione di uragani più devastanti del normale) ci sono meno precipitazioni nel sud dell’Amazzonia e la carenza di acqua immagazzinata nel terreno impedisce alle piante – tramite l’evaporazione e la traspirazione – di mantenere la normale percentuale di umidità dell’aria. In questo modo l’atmosfera più secca crea le condizioni che favoriscono la rapida diffusione degli incendi. Questo però non significa che sono gli uragani a causare gli incendi della Foresta Amazzonica ma solo che creano le condizioni che possono dare luogo ad incendi che, una volta innescati, sono più difficili da controllare e possono distruggere porzioni molto vaste della Foresta. Allo stesso tempo però Randerson suggerisce che l’aumento della temperatura del mare possa essere causato dal Riscaldamento Globale e che in questo senso l’attività umana possa essere la causa sia della maggiore forza degli uragani che colpiscono le coste del Nord America sia delle annate più secche nel sud della Foresta Amazzonica. I dati di questa ricerca potranno, secondo gli autori, contribuire a creare previsioni meteorologiche più precise e soprattutto aiutare le istituzioni preposte ad elaborare piani di protezione (sia dagli uragani che dagli incendi) adeguati in base alla situazione. Aspetto quest’ultimo particolarmente interessante perché la foresta pluviale ha generalmente minori capacità di resilienza agli incendi rispetto altri tipi di foreste, pertanto gli incendi nell’area amazzzonica producono danni molto più a lungo termine. L’Università della California, grazie agli studi del Randerson Research Group ha creato un servizio di previsione degli incendi (ovvero delle condizioni che li favoriscono) e lo rende consultabile sul suo sito.

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