Napolitano spiega perché l'Italia può andare in guerra in Libia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-09

“Non si può accettare l’idea che il ricorso alle armi, nei casi previsti dallo statuto delle Nazioni unite, sia qualcosa di contrario ai valori e alla storia italiana”: è un discorso sicuramente schierato quello del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, che è intervenuto in Senato dopo l’informativa del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L’ex …

article-post

“Non si può accettare l’idea che il ricorso alle armi, nei casi previsti dallo statuto delle Nazioni unite, sia qualcosa di contrario ai valori e alla storia italiana”: è un discorso sicuramente schierato quello del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, che è intervenuto in Senato dopo l’informativa del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L’ex capo dello Stato ha avvertito: “Generare l’illusione che non abbiamo mai nel nostro futuro la possibilita’ di interventi con le forze amate in un mondo che ribolle di conflitti e minacce sarebbe ingannare l’opinione pubblica e sollecitare un pacifismo di vecchissimo stampo che non ha ragione di essere nel mondo di oggi, nel mondo uscito dalla seconda guerra mondiale”. E ha invitato governo e Parlamento a “evitare ulteriori equivoci e prepararci a ciò che dobbiamo fare, in Libia e altrove, per contrastare l’avanzata del terrorismo islamico”. Un discorso molto netto e che è sembrato divergere alquanto dalla linea politica del governo italiano illustrata da Matteo Renzi a Domenica Live.
napolitano giorgio
E infatti subito dopo Napolitano parla proprio del premier: “Oggi noi abbiamo un grande punto interrogativo sul governo unitario libico, molte attese sono state deluse. Renzi ha detto che per la sua formazione non c’è un tempo infinito, è frase comprensibile anche se un po’ criptica”. E infine: “A me pare sia indispensabile sottolineare come il problema del contrasto all’Isis vada tenuto distinto, pur intrecciandosi con esso, con il quadro delle nostre possibili responsabilità verso la Libia. Quando si allude ad una missione a guida italiana sarebbe persino grottesco pensare alla lotta all’Isis su tanti fronti a guida italiana: ci può essere invece una missione di supporto alla stabilizzazione in Libia e al suo governo legittimo, una missione di ‘institution building” per la quale, se il governo lo ritiene “indispensabile” si può anche prevedere l’impiego di “limitati reparti speciali”.

Potrebbe interessarti anche