Monica Cirinnà e la storia delle «formazioni sociali specifiche»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-09-09

La Cirinnà, bontà sua, si è accorta che trovare un punto d’incontro con chi non vuole le unioni civili è impossibile. Ben svegliata, senatrice. Forse in questi ultimi vent’anni è vissuta sulla luna?

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Monica Cirinnà rilascia un’intervista ad Alessandra Arachi sul Corriere della Sera che racconta delle difficoltà in commissione che sta trovando il disegno di legge sulle unioni civili a causa dell’ostruzionismo di Forza Italia e NCD associato a quello dei cattolici del PD. Il ddl Cirinnà disciplina le unioni civili per conviventi e coppie dello stesso sesso, introducendo il legame affettivo nel Codice civile. Le coppie gay non potranno adottare bambini ma usufruire della «stepchild adoption»: l’adozione da parte di uno dei componenti di una coppia del figlio del partner. L’asse Pd, Sel e M5S che vuole un sì in tempi rapidi si contrappongono Ncd (che teme aperture ad adozioni e utero in affitto) e la parte cattolica del Pd, contrari ad equiparare le unioni civili al matrimonio. Nel finale dell’intervista la Cirinnà racconta perché si è arrivati alla ridicola definizione di “formazioni sociali specifiche” qualche giorno fa:
monica cirinnà

«Per dare i diritti alle coppie omosessuali il Pd ha pensato di realizzare le unioni civili alla tedesca con la “step child adoption”, ovvero la possibilità di adottare il figlio naturale del compagno . E il mio disegno di legge dice esattamente questo».
Ma adesso è vero che avete cambiato il nome, non si chiameranno più unioni civili, bensì «formazioni sociali specifiche»?
«Ma no: unioni civili è il suo nome. E sarà il nome anche quando, approvata la legge, le coppie andranno dal sindaco il quale le dichiarerà “uniti civilmente”, testuale».
E allora le formazioni sociali specifiche come sono venute fuori?
«È un aggettivo che specifica. Specifica come sono le unioni civili».
Perché avete voluto specificare?
«È stato un atto di apertura verso i dissidenti. Ma non è servito a nulla: hanno votato contro anche a questo».

Insomma, la Cirinnà, bontà sua, si è accorta che trovare un punto d’incontro con chi non vuole le unioni civili è impossibile. Ben svegliata, senatrice. Forse la Cirinnà in questi ultimi vent’anni è vissuta sulla luna, e non si è accorta che questi qui sono gli stessi che hanno varato una legge ridicola sulla fecondazione assistita, fatta a pezzi per le sue assurdità giuridiche in ogni giudizio di merito. Tutti i problemi della legge erano stati indicati prima dell’approvazione, ma i ridicoli legislatori dell’epoca se ne fregarono perché il loro obiettivo era esattamente quello di fare una legge fallimentare per opporsi alla modernità. Lo stesso fanno e faranno sulle unioni civili. Fare atti di apertura verso questi dissidenti equivale a trattare con l’ISIS. Se vuole seriamente impegnarsi sul tema, la Cirinnà dovrebbe capire che nessuna mediazione è possibile con gli integralisti, e che è bene che porti avanti il progetto senza più cercarne. Oppure, se davvero le interessa, può passare gli ultimi due anni e mezzo della legislatura a mediare con questi. Dimostrando però che anche lei sta dalla loro parte.

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