«Minenna contava sui 400 milioni del Vaticano, ma la sindaca…»

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-09-02

Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi racconta due gustosissimi retroscena che riguardano le dimissioni di Marcello Minenna. In particolare nell’articolo si racconta che Paola Muraro sta lavorando a un piano di ristrutturazione dell’azienda al posto dei dirigenti che erano stati nominati in AMA e che Minenna per il bilancio contava sui 400 milioni di Imu …

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Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi racconta due gustosissimi retroscena che riguardano le dimissioni di Marcello Minenna. In particolare nell’articolo si racconta che Paola Muraro sta lavorando a un piano di ristrutturazione dell’azienda al posto dei dirigenti che erano stati nominati in AMA e che Minenna per il bilancio contava sui 400 milioni di Imu dovuti dal Vaticano che però la sindaca, dopo l’incontro con il Papa, non sembrava più tanto propensa a recuperare:

Minenna aveva scelto Alessandro Solidoro, persona competente, a capo della nuova Ama (Solidoro ha confidato: «Avevo accettato solo per Marcello, siamo amici da anni e me l’ha chiesto come un servizio, magari solo per quale mese»). Sennonché, appena insediatisi lui e il dg Stefano Bina, si sono resi conto che Paola Muraro, la discussa assessora all’ambiente, spadroneggia e sta scrivendo il piano di ristrutturazione dell’azienda lei, al posto loro. Tra l’altro, a Solidoro era stato detto dal M5S che Ama versava in stato fallimentare dal punto di vista tecnico: il che non è vero, perché i conti sono in ordine, e i problemi sono altri. Minenna è andato su tutte le furie per questo straripare della Muraro, lo scontro con l’assessora è stato aspro; e naturalmente anche Solidoro non ne poteva più; che le sue dimissioni seguano a ruota quelle dell’assessore è naturale. Ma ci sono anche molte altre battaglie e dissidi. Entro settembre andrà concluso l’assestamento di bilancio del comune di Roma; può essere rimandato a novembre, ma va indicato ora dove allocare tutte le partite in entrata.
Minenna contava, per dire, anche sui 400 milioni di Imu dovuti dal Vaticano. Ma il tema, su cui la sindaca esordì battagliera, è scomparso dai radar mediatici dopo il suo incontro col Papa (e dopo ulteriori contatti tra i cerimoniali). La Raggi ha promesso soldi ai 15 Municipi, Minenna voleva invece centralizzare tutta la gestione delle risorse sul Campidoglio. Minenna voleva tagliare gli stipendi (tetto a 76 mila euro, Raineri a parte), ma i fedelissimi di Raggi (Marra in testa) non lo aiutavano. Minenna ritiene le Olimpiadi un volano, Olimpiadi che invece la giunta è orientata a non fare. Minenna aveva un piano di ricucitura coi poteri, la Raggi nonè ben chiaro. I fedelissimi di Roberta Lombardi, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo M5S Paolo Ferrara, ieri nella riunione di maggioranza in Campidoglio non hanno proferito verbo: segno che si sentono forti assai.

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A onor del vero però andrebbe ricordato che la storia dei 400 milioni di IMU del Vaticano non è farina del sacco della Raggi, ma del suo vicesindaco Daniele Frongia:
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Sì, proprio quel Daniele Frongia che ieri, con audacia e sprezzo del ridicolo, negava che i cinque addii fossero una crisi per il Campidoglio:
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Quindi speriamo che quando Frongia avrà finito di negare l’evidenza per conto della sindaca recuperi i 400 milioni che servono per il bilancio. Sull’unghia.

Leggi sull’argomento: La vendetta tremenda vendetta di Marcello Minenna

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