Minacce terroristiche

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-01-13

La più recente e tremenda minaccia al vivere civile e al corretto funzionamento delle infrastrutture fondamentali, almeno in Italia, non sembra provenire dall’Isis, bensì dall’Anas. Questo almeno sostiene l’analista ed esperto di terrorismo Ephrem MacKinnon, reduce da un viaggio di rientro sull’A14 da Termoli a Faenza (dove vive e dove ha fondato un centro di …

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La più recente e tremenda minaccia al vivere civile e al corretto funzionamento delle infrastrutture fondamentali, almeno in Italia, non sembra provenire dall’Isis, bensì dall’Anas. Questo almeno sostiene l’analista ed esperto di terrorismo Ephrem MacKinnon, reduce da un viaggio di rientro sull’A14 da Termoli a Faenza (dove vive e dove ha fondato un centro di ricerca sulla sicurezza globale, che pubblica interessanti dispacci trimestrali stampati su piada erta).
Gli immotivati posti di blocco, il clima di insicurezza, la percezione delle strade come luoghi pericolosi e da evitare, tutto questo, per MacKinnon, fa sì che molti italiani abbiano ormai identificato la bandiera arancione come un simbolo di violenza e arbitrio e siano pronti a sottomettersi spontaneamente ad essa, ad esempio rinunciando a quel sacrosanto e normalmente intangibile diritto nazionale che è il procedere sulla corsia di sorpasso, anche se si possiede un’Autobianchi marrone del 1988.
minacce terroristiche
Per sconfiggere l’Anas, l’analista statunitense ha suggerito di richiedere l’aiuto di una coalizione internazionale formata da rumeni in Mercedes antiquate e vecchi lentissimi. Questo dovrebbe minare le certezze dei miliziani e consentire la liberazione almeno delle arterie principali. Detto questo, MacKinnon è salito sul suo elicottero di Riptide ed è andato a Tredozio (FC), dove possiede un allevamento di piccioni.

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