Michele Serra su Rozzano ha cambiato idea!

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-12-03

Qualche giorno fa su L’Amaca diceva che le scuole non dovevano combattere i presepi. Oggi quello che è accaduto diventa un’indegna gazzarra. Vabbeh

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Michele Serra ha delle opinioni, ma sappiate che se non vi piacciono è disposto a cambiarle. Qualche giorno fa Serra ci deliziava con questa sottile analisi della difesa della tradizione e dei principi della convivenza fatta sostanzialmente su una non-notizia. Parafrasando Serra ci sarebbe da chiedersi come, quando una notizia è una cazzata, il giornalista che ne parla e fa la morale al Preside di Rozzano faccia ad avere rispetto dei suoi lettori e di sé stesso: «Quando in una scuola pubblica si sceglie di non fare il presepe o rinunciare ai canti di Natale per non urtare la suscettibilità dei non cristiani […] si fa torto all’idea stessa della convivenza tra culture; in un colpo solo, si tradiscono usanze profondamente radicate anche tra gli italiani laici e si abbandona l’idea stessa di un futuro di reciproca sopportazione. Negando il passato, si ripudia il futuro», faceva sapere l’ex direttore storico di Cuore. Fregandosene del fatto che la storia di Rozzano era il frutto di una serie di bufale e semplificazioni che gridava vendetta.

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L’Amaca di Michele Serra del 29 novembre

Oggi Michele Serra ha scritto un’altra Amaca. E oggi quello che è accaduto diventa “l’indegna gazzarra di Rozzano” dove c’è stato “razzismo, ignoranza, isterismo aggressivo”:
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L’Amaca di oggi su Repubblica a firma di Michele Serra

.A che palle sentirsi accusare di “superiorità etica” ogni volta che uno si permette di far notare che urlare “fuori gli arabi!” davanti a una scuola elementare non è la maniera più intelligente per “difendere l’identità nazionale”. Come se fosse la puzza sotto il naso a farci biasimare il razzismo, l’ignoranza, l’isterismo aggressivo. Così ritiene il “Foglio”, che mi sgrida in una di quelle sue anonime paternali nelle quali corregge le bozze all’universo mondo, con l’asfissiante petulanza di chi dà sulla voce a chiunque dica qualcosa che sfugge al presepe bellico allestito dalla destra cristiano-rinata, con tutte le statuine al loro posto: e chi rifiuta di farne parte è un cacasotto. È la famosa guerra di civiltà, così malamente rappresentata dalla penosa gazzarra di Rozzano, dal bullismo di difensores fidei che manco ci vanno, in chiesa, e sai quanto gliene frega del sacro, ma non vedono l’ora di mettere le mani addosso ai “bastardi islamici” (titolo paradigmatico di “Libero” che merita di non essere dimenticato per i prossimi cento anni).

Insomma, quella che in effetti era una indegna gazzarra già una settimana fa, è diventato, per Serra, un’indegna gazzarra oggi. Buon per lui. D’altro canto, cambiare idea non è mica reato no?

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