Micaela Masella: la donna morta nell'esplosione in via Brioschi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-12

Era direttrice delle relazioni esterne ed eventi del teatro Carcano di Milano. Le due figlie sono ricoverate al centro grandi ustionate. Il testimone racconta come ha salvato una bimba. L’esplosione forse per il gas

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Era direttrice delle relazioni esterne ed eventi del teatro Carcano di Milano Micaela Masella, la donna morta nell’esplosione di questa mattina in una palazzina di via Brioschi. Le due figlie della donna sono ora ricoverata al centro grandi ustionati del Niguarda mentre il marito, Giuseppe Pellicanò, anche lui rimasto ferito è ricoverato in un diverso ospedale. Le altre due vittime dell’esplosione sono studenti fuori sede. La fuga di gas sarebbe partita dal loro appartamento.

Micaela Masella: la donna morta nell’esplosione in via Brioschi

Investigatori e inquirenti sono ancora al lavoro per accertare le cause dell’esplosione che ha causato tre morti e nove feriti ma, sin da ora, escludono che possa essersi trattato di un suicidio provocato da una volontaria saturazione dell’appartamento col gas. Sul posto ha compiuto un sopralluogo il pm di turno della procura Elio Ramondini. Le altre due vittime sono, stando alle prime informazioni, un 28enne di Morrovalle e di una ragazza di 22 anni di Monte San Giusto, due cittadine in provincia di Macerata. Andrea Gibella è uno dei primi testimoni accorsi sul posto: “Abito qua di fianco, ma ero qua al bar tabacchi seduto, ho sentito un boato, sono andato al portone qua di fianco e da li ho visto che c’era questa bambina che andava avanti e indietro'” sul balcone dell’appartamento sventrato. “Sono salito sopra ho preso la bambina in braccio e mi ha detto: ‘mi porti dalla mia mamma?’. Io ho detto: ‘dov’è la tua mamma?’. ‘E’ in cucina’, la risposta. ‘Vabbè adesso scendiamo’ dico. Lei mi ha detto: ‘Tu mi stai salvando?’ E gli ho detto: ‘sì gioia ti sto salvando'”, racconta l’uomo che abita al civico 71 di via Brioschi. “L’ho portata giù, nel frattempo di sentivano altre voci. Sono salito di nuovo, c’era una persona sotto le macerie si vedeva la testa insanguinata e un’altra persona, non so chi. Abbiamo tolto un po’ di macerie e dopo venti minuto sono arrivati i pompieri”. Il racconto dell’uomo è lucido: ricorda ogni attimo di quei minuti. “La bambina stava bene, era spaventatissima”. L’ha affidata a una signora prima di risalire di nuovo nell’appartamento, “la sorella più piccola” di 7 anni “era scesa per prima”, aggiunge. A chi gli chiede se ha visto la madre delle bimbe, la donna è morta nell’esplosione, risponde: “si sentiva la voce di una donna ma non so se era lei, l’ho indicata ai soccorsi”. L’esplosione ha coinvolto in particolare due appartamenti: uno abitato da una coppia deceduta, l’altra dalla famiglia delle due piccole (il padre è rimasto ferito). “Ora l’importante è sapere che le bambine stanno bene”, conclude Andrea Gibella.

L’esplosione per il gas

L’assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli, parla delle cause dell’esplosione: Certamente c’entra il gas, e i vigili del fuoco stanno eseguendo gli accertamenti”. In precedenza, un altro assessore, quelli ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza, aveva parlato di “esplosione importantissima”.  Nel 2016 i vigili del fuoco sono intervenuti in tutta Italia per 38 esplosioni dovute al gas. Gli interventi per segnalazioni di fughe di gas sono stati invece 10.625. Nel 2015 le esplosioni sono state 177 e gli interventi per fughe di gas ben 23mila.

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