Mia Khalifa a Cinque Stelle

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-07-01

La professoressa Mary Kaddour – consulente di Obama – ci spiega come mai i ragazzi di Beppe vinceranno le elezioni. E in molti ci sono cascati

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Il vento starà anche cambiando, signori, ma i troll del PD sono sempre all’opera contro la rivoluzione a Cinque Stelle. Come ben sappiamo laggente che si informa su Internet ha un costante bisogno di notizie fresche sui nostri eroi pentastellati ma purtroppo il regime dei media tende sempre ad oscurare le notizie. Ecco quindi che basta davvero poco per fare contenti quelli che sono un po’ meno avvezzi alle pratiche di comunicazione online degli scherani di Renzi.
mia khalifa a 5 stelle -1
Ecco quindi che qualcuno si è inventato la classica intervista alla professoressa straniera che ci spiega con i classici toni a cui siamo abituati quando leggiamo le notizie su TzeTze che “i ragazzi di Beppe” sono il futuro del paese e che magari ce ne fossero anche in America, dove c’è un disperato bisogno i politici del calibro di Di Maio o Di Battista. La professoressa ci fa sapere che se le cose in Italia non vanno bene – nonostante la salvifica presenza del Movimento – è colpa di Renzi e del sistema dei media a lui asservito (e dei troll, ovviamente). Ed è per questo, quindi, che il nostro Paese è al 77° posto nella classifica della libertà di stampa.

Anche i professori americani l’hanno capito. Molti italiani ancora no a causa del regime PD. Se volete i ragazzi di Beppe alla guida dello Stato fate girare questa intervista censurata dai media italiani!

Tutto bello, tutto condivisibile (infatti l’intervista è stata ampiamente condivisa) se non fosse che la professoressa Mary Kaddour non esiste. E che la signorina in questione esercita ben altra professione dal momento che è Mia Khalifa, nota pornostar di origine libanese.
mia khalifa a 5 stelle - 3
A onore del vero c’è da dire che per fortuna anche se molti ci sono cascati condividendo l’immagine con sincera indignazione (come si conviene in questi casi) non tutti hanno creduto all’intervista rilasciata dalla professoressa Kaddour. Forse Renzi ha iniziato a pagare meno i suoi troll, e i risultati si vedono. Oppure si è diffuso l’utilizzo di strumenti efficacissimi per le democrazie moderne come ad esempio Google Immagini. Rimane il dubbio che Mia Khalifa sia stata scoperta proprio a causa del lavoro che fa e del fatto che è la passione di molti internauti.

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