La Metro C a Roma? La più costosa al mondo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-11-21

L’autorità anticorruzione “scopre” la metropolitana inaugurata a novembre. E costata troppo

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La linea C della metropolitana a Roma sotto la lente dell’autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. In costruzione dal 2007 e inaugurata nel suo primo tratto di 15 stazioni – da Montecompatri a Pantano al Parco di Centocelle – il 9 novembre 2014, mentre altri 21 chilometri con il tracciato completo di 24 stazioni dovrebbe essere ancora completato. E i soldi? Sergio Rizzo, che ha letto il rapporto di cantone, ci spiega sul Corriere di oggi che la metro doveva costare in tutto 3 miliardi e 47 milioni, ma ad oggi ne sono già stati spesi 3 miliardi e 739: ovvero 692 milioni in più del preventivato, e senza che sia stata ancora realizzata la parte più complessa.

Infografica del Corriere della Sera sulla Metro C (21 novembre 2014)
Infografica del Corriere della Sera sulla Metro C (21 novembre 2014)

Infografica del Corriere della Sera sulla Metro C (21 novembre 2014)
Infografica del Corriere della Sera sulla Metro C (21 novembre 2014)

metro c roma cop
Metro C: le fermate

Spiega il Corriere che l’Autorità anticorruzione rimprovera innanzitutto al Comune «la carenza di adeguate indagini per assicurare la fattibilità dell’intervento nel rispetto dei tempi e dei costi preventivati». Senza risparmiare all’amministrazione comunale,che per seguire l’operazione si avvale di una società con 189 dipendenti, giudizi al vetriolo. Come quando sostiene che non si sarebbe tenuto conto di certi pareri della Soprintendenza già sulle tratte più periferiche: «La stazione appaltantesi è avventurata nell’appalto dell’opera rinviando, è da ritenersi in modo consapevole, la risoluzione della questione archeologica a una fase successiva». E pur ricordando che la Soprintendenza aveva avvertito che non si sarebbe dovuto tener conto dei tempi e dei costi (!), la circostanza sarebbe comunque assai singolare. Ma anche il consorzio di imprese, composto da Astaldi, dalla Vianini del gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone, dalla Ccc della Lega coop e dall’Ansaldo della holding pubblica Finmeccanica, ha secondo Cantone pesanti responsabilità. E si parla delle 45 varianti al piano iniziale, di cui 33 hanno portato ad aggravi di spesa per 316 milioni.

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