Il meeting «segreto» della Casaleggio con gli eletti M5S (è su tutti i giornali)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-12

Non ci saranno la Raggi e la Appendino, che hanno già fatto incontri, e Pizzarotti che c’aveva judo (ma se serve porta i dischi così potranno ballare i lenti)

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Se doveva essere una sorpresa, è stata rovinata. I grillini eletti sono stati chiamati a raccolta il 14 luglio a Milano per delineare le future strategie. Al buio, però. Sono ancora sconosciuti luogo e orario della prima riunione ‘top secret’ successiva alla scomparsa di Gianroberto Casaleggio, guru e fondatore con Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle: verranno comunicati ai diretti interessati all’ultimo momento e soltanto ai pochi accreditati. A presiedere l’assemblea a cui parteciperanno i sindaci, i capigruppo comunali e regionali e i relativi addetti alla comunicazione, sarà Davide Casaleggio. Dalla Campania, oltre al capogruppo in Consiglio regionale Tommaso Malerba, partirà anche il consigliere Valeria Ciarambino che conferma la convocazione nel capoluogo lombardo per giovedì prossimo: “Ci saranno i referenti locali e i nuovi eletti e quindi anche noi”. Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Cesare Zappieri, ci fa sapere che non ci saranno la Raggi e la Appendino, che hanno già fatto incontri, e Pizzarotti che c’aveva judo (ma se serve porta i dischi così potranno ballare i lenti):

Non è prevista, al momento, la partecipazione di Virginia Raggi e di Chiara Appendino (con le quali Casaleggio ha già avuto modo nelle scorse settimane di confrontarsi). Né, ma le ragioni sono diverse, nell’iniziativa è stato coinvolto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. L’incontro ha l’obiettivo di presentare agli uomini e alle donne del Movimento eletti nelle istituzioni i responsabili della comunicazione (Ilaria Loquenzi, responsabile per il gruppo alla Camera e Rocco Casalino, impegnato sul fronte del Senato) a cui dovranno sempre più rapportarsi nelle loro iniziative dirette all’esterno.
In secondo luogo, proprio su questo fronte, verranno chiarite anche le «regole d’ingaggio», cioè criteri e modalità con cui rapportarsi rispetto all’opinione pubblica. Anche se Davide Casaleggio, come già il padre, ha precisato di preferire un confronto individuale, il vertice collettivo si è reso necessario dopo che nel doppio turno elettorale di maggio la classe amministrativa M5S è sostanzialmente raddoppiata (su 20 ballottaggi, il Movimento ne ha conquistati 19). Di qui l’esigenza di evitare uscite isolate o battute a vuoti di singoli sindaci.


Rimane soltanto un dubbio: sapete chi lo saluta tantissimo, Pizzarotti?

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