Medicina alternativa

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-01-28

Il sesto appuntamento del COMETA (Congresso medico tirreno-adriatico), centrato sulle medicine alternative e presieduto da un sosia dello scrittore russo Pasternak (sosia autocertificato, giacché nessuno ha presente che faccia avesse Pasternak), ha stabilito che, cazzate a parte, gli unici rimedi naturali e non farmaceutici che funzionano alla grande sono le caccole. E fin qui. Il …

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Il sesto appuntamento del COMETA (Congresso medico tirreno-adriatico), centrato sulle medicine alternative e presieduto da un sosia dello scrittore russo Pasternak (sosia autocertificato, giacché nessuno ha presente che faccia avesse Pasternak), ha stabilito che, cazzate a parte, gli unici rimedi naturali e non farmaceutici che funzionano alla grande sono le caccole.
E fin qui.
Il problema, tuttavia, è sorto quando è stato fatto notare che la produzione europea e mondiale di caccole è molto inferiore alle necessità e che, anzi, prevale al momento una rozza e primitiva autoproduzione, una filiera cortissima del tutto priva di regole e certificazioni; ma come risolvere la questione? Alcuni hanno proposto di mettere le caccole in banca, sperando di avere buoni interessi sul capitale; ma non è stato spiegato da dove dovessero provenire tali interessi.

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Altri, più pragmatici, hanno lanciato l’idea di confiscare tutto il muco, anche quello intestinale, ai rifugiati in attesa di entrare in Europa, e di usarlo per il bene dei vecchi abitanti del continente.
Certi infine, le dita serrate intorno al naso, fingendo una pensierosa riflessione, avevano già iniziato a curarsi.

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