Tutto il potere nelle mani di uno?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-06

La riforma degli statali e il modello di «governo del presidente», nelle intenzioni di Matteo Renzi

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Antonella Baccaro sul Corriere della Sera di oggi segnala un’interessante novità presente nella riforma degli statali presentata dal governo Renzi: si parla della delega alla Pubblica Amministrazione, di cui finora si è avuta poca notizia visto che è stata oscurata dal Jobs Act. Ma al suo interno, segnala il Corriere c’è qualcosa di molto interessante:

Anzi, se la discussione sul lavoro è circoscritta all’articolo 4 (cioè ai contratti) la riforma della P.a.racchiude in quasi ognuno dei 16 articoli e delle 10 deleghe che la compongono unapiccola rivoluzione. A partire dalla verticalizzazione dei poteri all’interno della struttura dell’esecutivo, contenuta nell’articolo 7, che costituisce una vera e propria spinta verso un modello di «governo del presidente», realizzando quello che è stato il sogno di tutti i premier allergici alla collegialità.

matteo renzi riforma statali
Perché? Lo si spiega nelle righe successive:

Titolata in modo neutro «Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato», la delega, che dovrà essere attuata con successivi decreti, si propone di riformare il bilanciamento di poteri e funzioni messo a punto ormai 15 anni fa col decreto 300/1999 dal governo D’Alema.Il risultato è un depotenziamento delle prerogative dei singoli ministeri che sembra porsi nel solco della prassi, sin qui tracciata da Renzi, di dire l’ultima parola su ogni provvedimento dei suoi ministri, a volte ribaltandolo.

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