Matteo Renzi e la resa dei conti sempre più vicina

di Lucio Di Gaetano

Pubblicato il 2015-05-08

Matteo Renzi è scaltro, risoluto e politicamente violento. E possiede una dote che a molti dei suoi concorrenti faglia: una maschera piaciona e rassicurante dietro la quale nascondere un’ineguagliabile sete di potere. Riuscire a conciliare i due aspetti non era facile. Il suo predecessore al Governo (nonché titolare del brevetto piacionista, Silvio B.) aveva lavorato …

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Matteo Renzi è scaltro, risoluto e politicamente violento.
E possiede una dote che a molti dei suoi concorrenti faglia: una maschera piaciona e rassicurante dietro la quale nascondere un’ineguagliabile sete di potere.
Riuscire a conciliare i due aspetti non era facile. Il suo predecessore al Governo (nonché titolare del brevetto piacionista, Silvio B.) aveva lavorato sullo stesso schema, ma con risultati assai più deludenti poiché zavorrato dalle vicende economiche personali che lo esponevano ai continui ricatti dei suoi alleati: vuoi la Cirielli? Dammi il Lazio; vuoi il Lodo Alfano? Dammi la Lombardia; vuoi la Gasparri? Dammi le Poste. E così ha finito per fingere di governare il Paese 20 anni, governando solo i propri creditori e persecutori.
Renzi è irricattabile: non deve lealtà a nessuno, non deve proteggere nessuna azienda, non deve scampare a nessun magistrato. E grazie a questo riesce a stimolare la squallida voglia di sofferenze altrui tipicamente italica: trombando D’Alema fa felice Veltroni e Cuperlo, trombando Cuperlo fa felice Orfini, trombando Bersani fa felice il mondo intero.

La vignetta di Benny su Libero (24 aprile 2015)
La vignetta di Benny su Libero (24 aprile 2015)

Questa irricattabilità lo rende irrefrenabile, ebbro di decisionismo, incapace di fare concessioni e non solo ai compagni di partito: come una malattia auto-immune divora ogni cosa, mentre chi scampa il pericolo, come al solito, stolidamente, esulta.
I diritti dei lavoratori dell’industria forte dell’appoggio degli impiegati pubblici, quelli degli impiegati pubblici forte dell’appoggio dei professionisti, quelli dei professionisti forte dell’appoggio dei disoccupati.
Rassicurando ogni volta i sopravvissuti con quel bel faccione da bravo ragazzo e ventate di ottimismo incomprensibile.
La resa dei conti è però ogni giorno più vicina: ‘ché tutti bacilli, a maggior ragione i più virulenti, giungono infine ad ammazzare l’organismo che li ospita. Dopodiché muoiono.

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