Matteo Renzi come Tartarin de Tarascon

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-01-17

Francesca Basso sul Corriere della Sera ci racconta oggi della bella impressione che Matteo Renzi sta lasciando a Bruxelles e più in generale in Europa. Ne esce un ritratto non esattamente elogiativo del premier, che ricorda quelli più acidi nei confronti di Berlusconi: Eppure il premier Renzi solo un anno fa godeva di un buon …

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Francesca Basso sul Corriere della Sera ci racconta oggi della bella impressione che Matteo Renzi sta lasciando a Bruxelles e più in generale in Europa. Ne esce un ritratto non esattamente elogiativo del premier, che ricorda quelli più acidi nei confronti di Berlusconi:

Eppure il premier Renzi solo un anno fa godeva di un buon credito, piaceva la sua energia e la sua determinazione nel riformare l’Italia. Al punto da far chiudere un occhio anche quando non rispettava i codici della diplomazia. Come quando arrivava in ritardo ai vertici (abitudine poi persa, raccontano), o come quando dedicava attenzione allo smartphone durante gli interventi degli altri premier.
L’attesa del presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, all’indomani della chiusura del semestre europeo a guida italiana è pure finita nel programma francese «Petit Journal» di Canal Plus: Renzi si scusa per il ritardo, poi telefona e fa alcuni selfie. L’esuberanza ha un prezzo. E c’è chi a Bruxelles ha cominciato a paragonarlo a Tartarin de Tarascon, lo spaccone un po’ ingenuo ma fantasioso di Daudet. Ma questo è colore.
A far nascere i primi dubbi, sottolinea più di un osservatore, sono state le scelte in campo economico. L’impegno per una spending review efficace, di cui poi nei fatti si è persa traccia. O l’approccio al caso Tercas, che ha fatto bocciare come aiuti di Stato il sostegno dell’Italia alla Cassa di Teramo. Il governo non ha mai presentato un piano di ristrutturazione della banca. A non convincere pienamente è stata anche la scelta di alcuni provvedimenti di stimolo all’economia, letti talvolta come mosse elettorali.

tartarin de tarascon
Tartarin de Tarascon è il personaggio di Daudet è un «mitomane dal carattere simpatico» che – “forzato dalla comunità in cui vive – decide di partire per cacciare il leone sul massiccio dell’Atlante, in Africa. Armato come un vero cacciatore approda in Algeria, ma ne rimane deluso. Vittima di personaggi senza scrupoli, ma soprattutto della sua ingenuità, l’unica preda che riuscirà a catturare è un vecchio leone cieco, esibito nelle piazze da un mendicante. Tuttavia, la pelle, bucata da due pallottole e spedita a Tarascona, gli vale la tanto desiderata gloria. Quando infatti Tartarino torna in patria, portando con sé un cammello che gli si è affezionato, è accolto come un eroe”.

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