Il primo matrimonio gay in Russia

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-11-10

Irina Shumilova e Alyona Fursova si sono sposate facendo arrabbiare i difensori delle «vere famiglie»

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Si chiamano Irina Shumilova e Alyona Fursova. Si sono sposate a San Pietroburgo aggirando il divieto. Una delle due, infatti, non è legalmente una donna. È una transessuale e nel passaporto c’è scritto «maschio». Ha detto a Russia Today che nonostante abbia un patrimonio genetico maschile (XY) la sua percezione sociale e psicologica è femminile. Geneticamente il matrimonio rispetto le regole vigenti: un’unione tra un uomo e una donna. Tuttavia Irina e Alyona si considerano come la prima coppia LGBT che si è sposata in Russia.
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NEGLIGENZA CRIMINALE!
Come prevedibile il matrimonio susciterà molte reazioni – Vitaly Milonov, ostinato oppositore dell’uguaglianza, è già furioso. Se pensiamo a cosa è successo quando Ignazio Marino ha registrato alcuni matrimoni gay celebrati all’estero possiamo facilmente farci un’idea. Milonov si è lamentato perché chi ha celebrato il matrimonio avrebbe guardato solo i documenti e non le persone. È una negligenza criminale! Buffo, perché la circolare di Giuliano Amato diceva proprio questo: guardate bene di che sesso sono quando andate a trascrivere matrimoni dubbi («La richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto all’estero deve essere rifiutata perché in contrasto con l’ordine pubblico interno». E soprattutto: «Si richiama pertanto l’attenzione degli ufficiali di stato civile affinché al momento di trascrivere un matrimonio contratto all’estero da un cittadino, pongano particolare cura alla verifica che i due sposi siano di sesso diverso, eventualmente richiedendo direttamente al cittadino o al consolato che ha trasmesso la pratica, in caso di dubbio, un documento di identità dal quale si evinca inequivocabilmente il sesso degli interessati». I corsivi sono miei). E allora la domanda diventa: cosa si dovrebbe guardare? Il genoma? I capelli? Le tette? Cosa avrebbe detto Milonov davanti a una persona con un genoma femminile e un aspetto maschile? Vogliamo preparare anche una scheda in cui siamo specificati i canoni estetici e tricologici dei futuri coniugi? In ogni modo Milonov ha minacciato di non lasciare la cosa impunita e che un matrimonio del genere è davvero un imperdonabile e orrendo insulto nei confronti di milioni di famiglie russe (somiglia a qualcosa?).
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PERCHÉ NO?
Le domande sono sempre le stesse: il matrimonio tra Irina e Alyona toglie forse qualcosa agli altri? Esiste un numero limitato di matrimoni possibili per cui se concediamo loro la licenza matrimoniale dovremmo poi negarla ad altri (e, pure in questo dissennato scenario, perché dovrebbero rinunciare alcune persone in base al loro orientamento sessuale)? Cosa cambia se il genoma è maschile o femminile rispetto alla possibilità di contrarre un matrimonio? Come si può giustificare la discriminazione sessuale o di genere? Qui stiamo ancora aspettando un segno sulle unioni civili ma nel frattempo tutte le presunte obiezioni contro l’uguaglianza le abbiamo imparate a memoria. E no, ripetere migliaia di volte motivazioni insensate non cambierà la loro tenuta e il loro carattere discriminatorio.

Legal status of same-sex relationships
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