L'ispettore Mario Adinolfi inventa l'aggravante di omosessualità

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-03-08

Per Mario Adinolfi ad uccidere Luca Varani è stata la comunità LGBT che sta alimentando un clima d’odio nei confronti di chi difende la famiglia tradizionale… Raga, salutate er sindaco!

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Forse non tutti sanno che tra le passioni di Mario Adinolfi al di fuori della famiglia naturale e delle scommesse sportive c’è la cronaca nera. Il leader del Popolo della Famiglia sembra trovare sollievo dalle incombenze tipiche del pater familias nel commentare e analizzare i casi di omicidio più efferati. All’epoca della scomparsa di Yara Gambirasio (2010) ad esempio, Adinolfi suggeriva agli inquirenti di indagare nell’ambiente della ginnastica ritmica: «Indagate il mondo della ginnastica ritmica. È uno sport fatto da ragazzine in tutù che fanno movimenti molto sinuosi, alcune volte molto sensuali, che possono sicuramente suscitare desideri impropri in alcune menti deviate. Lo dico agli inquirenti, perché sicuramente lì c’è qualcosa, sicuramente lì c’è una traccia». Non stupisce quindi l’omicidio di Luca Varani Adinolfi abbia destato il profiler che c’è in lui consentendogli di elaborare una teoria che ha che fare con gli ambienti omosessuali.

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Gay impazziti e assassini!1

Chi ha ucciso Luca Varani?

I fatti sono questi, nella notte tra giovedì e venerdì Manuel Foffo e Marco Prato hanno torturato e poi ucciso con una coltellata al cuore Luca Varani. I due assassini erano sotto l’effetto di droga e alcool e avrebbero stordito Varani con un mix di alcoolici e tranquillanti. Dopo averlo ucciso hanno ripulito dal sangue l’appartamento di Foffo, gettato via i vestiti e il telefono della vittima e sarebbero rimasti a dormire tutto il giorno con il morto in casa. I due sono in arresto con l’accusa di concorso in omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà. Per Mario però il problema è un altro, nessuno ha detto che i due assassini di Luca,  Foffo e Prato erano omosessuali. Anzi, c’è di più, il movente dell’omicidio sarebbe il fatto che Varani (che era fidanzato da nove anni con una ragazza di nome Marta) avesse rifiutato di avere un rapporto con Foffo e Prato. Anzi, le cose sono ancora peggio di così e Adinolfi lo spiega in un post pubblicato questa mattina: i due hanno scelto Varani come vittima perché su Facebook aveva postato un’immagine biblica con l’hashtag #noaimatrimonigayinItalia. Insomma i due assassini omosessuali avrebbero identificato Varani come omofobo e avrebbero scelto, nella ricostruzione di Adinolfi, di fargliela pagare cara.
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Poco importa ai fini della ricostruzione degli eventi il fatto che Foffo abbia detto di non essere omosessuale ma di aver avuto un incontro sessuale con Prato (che invece lo è). C’è anche quel particolare che stride con la ricostruzione di Adinolfi dell’orrido piano ordito dai due assassini che volevano uccidere un difensore della famiglia naturale: perché Varani era in quell’appartamento? Secondo alcune ipotesi ci sarebbe il fatto o che Varani sia stato attirato, via sms sul telefonino, con la promessa di 120 euro in cambio di prestazioni sessuali. Secondo altre ipotesi invece Varani sarebbe stato convinto con la promessa di un festino con altre ragazze. E questa è una cosa che Adinolfi, nel suo lungo post dove accusa il mondo dell’informazione di aver fatto passare sotto silenzio l’orientamento sessuale dei due assassini, non sembra voler dire. Perché ormai è partito lancia in resta:

Invece è accaduto che la vittima come ultimo post avesse scritto: “Dio creò Adamo ed Eva, non Adamo e Claudio”. Non c’è articolo di cronaca nera che non vada a spulciare il profilo Facebook delle vittime, tutte le volte a caccia delle ultime parole dei malcapitati. Tutte le volte tranne questa. Lo ripeto: tutte le volte tranne questa. Davvero credete sia un caso?
Per fortuna l’ipotesi di reato con cui i due assassini sono stati tradotti in galera è: omicidio premeditato aggravato dai futili motivi. In quel “premeditato” spero che magistrati onesti si stiano chiedendo perché è stato scelto proprio Luca come vittima sacrificale del rituale omicidiario dei due amanti. Perché proprio lui, tra tutti, tra tanti? Per cercare di capire se tutta l’immonda violenza che viene scaricata addosso a noi ogni giorno, perché proviamo magari semplicemente a dire che siamo contrari al matrimonio omosessuale e crediamo in Dio e nella famiglia naturale, non stia generando un delirio persecutorio di cui questo atto è il culmine che sembrava inimmaginabile.

e la conclusione è altrettanto prevedibile: la comunità LGBT deve porre in essere una riflessione sull’odio che genera nei confronti di quelli che la pensano come loro, insomma, nella comunità LGBT si annidano, per Mario Adinolfi, i mandanti morali dell’omicidio Varani. Anche riguardo al movente (un rapporto sessuale negato) Adinolfi viene contraddetto dalle stesse dichiarazioni dei due assassini. Foffo e Prato hanno torturato e ucciso Varani per vedere l’effetto che fa, per provare il brivido di togliere la vita a qualcuno. E del resto uno degli inquirenti avrebbe detto che al momento è esclusa la pista del gioco erotico finito male. Gay.it ha intervistato un ragazzo che ha conosciuto in passato Prato e il suo giro e ipotizza invece la possibilità che si possa essere trattato di un caso di quello che viene chiamato Chemsex:

Alcuni quotidiani sostengono che Luca Varani, il ragazzo ventitreenne ucciso, si fosse rifiutato di fare sesso a tre ed è per questo che lo hanno ammazzato. Ti sembra realistico?
Per niente, almeno se era lo stesso schema che vidi io mesi fa. Anche allora quel ragazzo era etero, ma era chiaro che con la droga avrebbero scopato e fatto giochi erotici. Chi finisce in quei giri sa perfettamente quali sono le regole.

Mario Adinolfi invece crede che sia tutta colpa del clima d’odio che viene scatenato contro le indifese pecorelle del Signore.
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Chissà che bello sarà avere un sindaco come Marione.

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