E Manlio Cerroni applaude Paola Muraro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-30

Il Diavolo elogia l’assessore dei 5 Stelle. Ora le cose sono due: o qualche M5S è riuscito nel miracolo di farlo diventare improvvisamente una brava persona dopo averne detto peste e corna per secoli, o qualche domandina in Giunta toccherà farsela

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«La soluzione è esattamente quella indicata dall’assessore all’Ambiente Paola Muraro, una che dentro certe faccende ci sta da tempo e che quindi sa cosa bisogna fare… Bisogna riaccendere subito il tritovagliatore di Rocca Cencia»: parole e musica dell’avvocato Manlio Cerroni, che dopo aver rilasciato un’intervista al Tempo qualche giorno fa oggi fa il bis con Fabrizio Roncone del Corriere della Sera. Ma il re dei monnezzari (è lui a definirsi così) ne approfitta per tracciare un chiaro quadro del Monnezzagate di Roma, nel quale ci sono buoni e cattivi: «Fortini deve stare zitto, muto. Ce l’ha anche l’Ama, un tritovagliatore: perché non usano il loro?». Insomma, il Diavolo elogia l’assessore dei 5 Stelle. Ora le cose sono due: o qualche onorevole M5S è riuscito nel miracolo di farlo diventare improvvisamente una brava persona dopo averne detto peste e corna per secoli, o qualche domandina in Giunta toccherà farsela.

«No, dico: vogliono che la città torni ad essere pulita? Devono venire da me. La soluzione è esattamente quella indicata dall’assessore all’Ambiente Paola Muraro, una che dentro certe faccende ci sta da tempo e che quindi sa cosa bisogna fare… Bisogna riaccendere subito il tritovagliatore di Rocca Cencia».
Che è di sua proprietà.
«Era della Colari, il Consorzio laziale rifiuti, di cui ero presidente: ma, visto che il mio cognome evoca disgusto e paura, l’ho affittato alla ditta Porcarelli». Quindi resta suo. «Sottigliezze. La notizia è che quel tritovagliatore rappresenta l’unica soluzione per Roma. Del resto, se il presidente di Ama, Fortini, cinque mesi fa non avesse deciso di spegnerlo, la città non sarebbe così sporca…».
L’idea di Daniele Fortini era quella di ridurre, sia pure in modo progressivo, la dipendenza di Ama dai privati.
«Fortini è un incapace! Punto. Ma lo sa che ha fatto? Ha bandito una gara europea per far portare i rifiuti indifferenziati all’estero, quando sa benissimo, e se non lo sa è grave, che l’Unione europea dice che bisogna utilizzare gli impianti di prossimità».

monnezza roma
L’esultanza di Cerroni sul Tempo di qualche giorno fa

Ovviamente Cerroni gioca con le parole sul tritovagliatore dell’AMA, ma l’odio nei confronti di Fortini si percepisce altrettanto nettamente.

Comunque Fortini ha chiesto al sindaco di requisirlo, l’impianto di Rocca Cencia.
«Fortini deve stare zitto, muto. Ce l’ha anche l’Ama, un tritovagliatore: perché non usano il loro?».
Ai magistrati della Procura di Roma, Fortini ha denunciato pure alcune irregolarità…
«Tipo? No no… Voglio proprio sentire…».
Tipo che non c’era alcun contratto tra l’Ama e la Colari, la società che gestiva l’impianto di Rocca Cencia.
«No, scusi: ma che contratto doveva esserci?».
Fortini sostiene che non ci sarebbe mai stata neanche una gara di appalto.
«Ah, vabbé… Ma di cosa stiamo parlando? Tu hai bisogno di una cosa da me, no? Allora ci sediamo e trattiamo. Tu poi dici ok, mi sta bene: a quel punto ci alziamo, ci stringiamo le mani, Roma è pulita e siamo tutti felici e contenti… Contratti? Appalti? Boh».

Leggi sull’argomento: Paola Muraro: il conflitto d’interessi dell’assessora

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