«Mamma mia, che due cogl…. ragazzi…»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-11-26

La risposta di Gino Strada alle polemiche sul medico allo Spallanzani

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Dopo l’allarmismo su Ebola a Roma, ieri il Giornale ha ripescato un’intervista al Corriere del 16 ottobre scorso in cui Gino Strada diceva che si fosse ammalato di Ebola si sarebbe fatto curare in Africa:

Promessa formulata dalla Sierra Leone durante un’intervista del 16 ottobre scorso nel corso della quale Strada tuonava contro un sistema Italia pronto a mettere mano al portafoglio per far fronte all’emergenza terrorismo, ma troppo lento nel fronteggiare l’emergenza Ebola. Ieri, poco più di un mese dopo, un medico di Emergency colpito dal contagio è arrivato all’ospedale Spallanzani di Roma. C’è arrivato a bordo di un aereo attrezzato per questo tipo di emergenze messo a disposizione dall’Aeronautica Militare italiana. Non ce ne vogliano medici, infermieri e volontari di Emergency, ma a questo punto è difficile non notare lo stridente contrasto tra la realtà dei fatti e la prosopopea di chi utilizza la loro silenziosa e professionale abnegazione per innescare infondate polemiche ideologiche. Polemiche a buon mercato contro un’Italia dove il Gino nazionale non vorrebbe neppure farsi curare. Polemiche ai danni di un’Italia colpevole – nella consueta retorica anti nazionale e antimilitarista del chirurgo Strada – di «mandare armi ai curdi», ma non di agevolare le partenze dei medici e degli infermieri pronti a curare i «poveracci» africani.

Oggi Strada, in un’intervista al Corriere della Sera in cui parla delle condizioni del medico curato allo Spallanzani di Roma, torna sull’argomento per rispondere alle polemiche:

L’ipotesi di curare il vostro medico lì?
«L’abbiamo valutata, lui ha chiesto di essere evacuato allo Spallanzani. Anche perché tra noi e lo Spallanzani c’è una collaborazione continua, anche prima di questo caso ci sentivamo 4 o 5 volte al giorno: un loro team sta per venire giù a lavorare al laboratorio».
Sa che in Italia c’è chi ha ricordato che in un’intervista al Corriere lei aveva detto che se si fosse ammalatosi sarebbe fatto curare in Sierra Leone.
«Mammamia, che due co… ragazzi. L’ho detto, d’accordo. Magari. Insomma: vuole che ci pensi seriamente prima di ammalarmi? Non possiamo parlare di cose serie?».

Leggi sull’argomento: Ebola a Roma: il falso allarme di Libero e il Giornale

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