Sondaggi M5S, niente tsunami a Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-24

Nonostante gli arresti e i bilanci truccati il calo dei grillini è contenuto. La maggioranza degli italiani ritiene opportuno che la sindaca rimanga al suo posto

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Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera analizza oggi dati e numeri del MoVimento 5 Stelle dopo il caso di Roma, dove la Giunta Raggi finisce ogni giorno nei guai. Spiega il sondaggista che, a differenza di altre rilevazioni, nella ricerca di Ipsos l’effetto delle notizie su arresti e bilanci bocciati è contenuto tra gli elettori o i potenziali elettori del M5S.

Sono vicende che hanno suscitato molta sorpresa e altrettanto interesse tra gli italiani: basti pensare che solamente il 9% le ignora e il 58% le ha seguite in dettaglio o quanto meno nei fatti principali. Le opinioni degli italiani si dividono rispetto a quanto sta succedendo a Roma: il 33% ritiene che si sia trattato di inesperienza politica da parte di Virginia Raggi e del M5S; il 25% lo considera un incidente politico inevitabile in una realtà difficile come quella della Capitale, il 24% si mostra più severo e giudica il M5S omologato a tutti gli altri partiti, infine il 18% sospende il giudizio e non si esprime. Nonostante la gravità dei fatti romani, la metà degli italiani (51%) ritiene più opportuno che Virginia Raggi resti al suo posto di sindaco della Capitale mentre il 28% è di parere opposto e ne chiede le dimissioni (soprattutto gli elettori del Pd: 45%). Il 21% non si esprime, ed è un valore particolarmente accentuato tra gli elettori della Lega (55%) e Forza Italia (45%).

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Il sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera (24 dicembre 2016)

Ma solo il 9% si aspetta una perdita irreversibile di consenso; il 24% immagina un faticoso periodo di recupero, il 33% ritiene che perderà consenso nel breve periodo ma passata la bufera si riprenderà, come è avvenuto in altre circostanze, e il 19% è convinto che non subirà alcuna perdita di consenso. A giudicare dalle intenzioni di voto, il Movimento nell’ultima settimana fa segnare una flessione di 1,5 punti e si attesta al 30%: un calo tutto sommato contenuto rispetto alla portata e alla risonanza dei fatti romani, che però permette al Pd, nei mesi scorsi secondo partito dietro M5S, di raggiungerlo (al 30,3%).

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