Il M5S denuncia Renzi per i voli a Courmayeur

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-06

Il premier aveva anche fatto scalo per prendere moglie e figli a Firenze. Come è finita la storia della Pinotti?

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«La settimana prossima con una delegazione del Movimento 5 Stelle mi recherò alla Corte dei Conti per presentare un esposto-denuncia per l`utilizzo indebito di un volo di Stato da parte del Presidente del Consiglio, per andare in vacanza con tutta la sua famiglia. Chiederò alla Procura della Corte dei Conti di accertare i fatti e valutare se Renzi o altri funzionari pubblici siano responsabili di danno erariale»lo dice il deputato M5S Paolo Romano della commissione Trasporti e Infrastrutture, replicando stamattina in aula a un`interpellanza urgente.
 
IL M5S DENUNCIA RENZI PER I VOLI A COURMAYEUR
Il sottosegretario alla semplificazione della PA, Angelo Rughetti, rispondendo in Aula, aveva spiegato che l`utilizzo del Falcon 900 da parte di Renzi, per le sue vacanze invernali, con famiglia a seguito, a Courmayeur è consentito anche dalla legge 133/2002 secondo cui il Presidente del Consiglio «ha sempre diritto al volo di Stato in quanto si applica il dispositivo del primo livello di sicurezza». Esteso poi ai familiari, secondo il sottosegretario, con la direttiva Monti del 2012. «Per quanto riguarda l`anomala apertura notturna dell`aeroporto di Aosta – spiega Romano – Rughetti ha dovuto ammettere che ‘non è ammessa per i voli civili ma per quelli militari sì».  «Una serie di scivolose arrampicate sugli specchi – ha detto il deputato del Movimento 5 Stelle – Voglio ricordare che l`art. 3 del decreto legge 98 del 2011 limita i voli di Stato solo alle cinque più alte cariche dello Stato tranne eccezioni che devono essere autorizzate. Vertici istituzionali a cui il trasporto aereo di Stato, ‘è sempre disposto in relazione alla finalità di conferire certezza nei tempi e celerità nei trasferimenti per attendere più efficacemente allo svolgimento dei compiti istituzionali. Compiti istituzionali, è bene ribadirlo, e per garantire il livello di sicurezza o il trattamento protocollare connesso al rango della carica rivestita’. Vale la pena trascrivere il testo: infatti si capisce che i 5 non possono utilizzare a piacimento e per ragioni personali il trasporto aereo di Stato, poiché vale il criterio della sua eccezionalità, ma per ‘rilevanti ragioni’ e compiti istituzionali». E la vacanza con la famiglia a Courmayeur non è di certo una ‘rilevante ragione’, secondo il grillino. «La risposta del sottosegretario non mi ha assolutamente soddisfatto – ha concluso Romano – come potete chiedere ai cittadini di pagare le tasse quando siete prima voi a non rispettare come si spende il loro denaro? Renzi non si dimostra troppo diverso dall`ex ministro della Giustizia Clemente Mastella che utilizzò il volo di Stato per andare a vedere una gara di Formula Uno. Oppure proprio dal suo principale alleato Silvio Berlusconi, che usava i voli di Stato per recarsi in vacanza in Sardegna, con il suo seguito di cortigiane. L`unica persona che Renzi ha rottamato è Letta, che guarda caso è l`unico che ha avuto il pudore di usare il volo di linea per andare in vacanza».
 
LA STORIA DI RENZI A COURMAYEUR
Romano il 3 gennaio scorso aveva annunciato un’interrogazione parlamentare e pubblicato sul web tutti i dettagli, dal tracciato radar ai piani di volo. Renzi aveva risposto qualche ora dopo su twitter, non sui costi ma sull’uso del volo di Stato: «Gli spostamenti aerei, dormire in caserma, avere la scorta, abitare a Chigi non sono scelte ma frutto di protocolli di sicurezza». Martedì 30 dicembre, aveva scritto il deputato M5S, un Falcon 900 “riporta a casa da Tirana il nostro SuperPremier”. E fin qui la finalità istituzionale c’è tutta. «Secondo i piani di volo il Falcon dovrebbe far rotta su Roma, ma evidentemente il premier ha fretta. Deve andare in vacanza». Così l’aereo era stato “dirottato su Firenze”, dove “imbarca moglie e figli del Presidente del Consiglio e riparte alla volta di Aosta”.
piani volo renzi 1
 
Il senatore aveva fatto anche i conti in tasca al premier:

“Qualche considerazione: Un Falcon quando si muove, ha un costo notevole (euro 9000 all’ora). Tale aereo è sì atterrato sulla pista del quasi aeroporto di Aosta, ma non ha potuto sostarvi che il tempo necessario per sbarcare la famigliuola in vacanza. Dopo ha ripreso subito il volo per tornare a Roma.
Renzi a Courmayeur, selfie sulle piste da sci
Domanda (lecita): quanto è costato questo volo di stato in missione-vacanza? A mio avviso c’è qualcosa di spudorato”, sottolinea. “Abbiamo una situazione difficilissima. Da mesi e mesi si chiede dall’alto agli Italiani di fare sacrifici? E gli Italiani son costretti a fare sacrifici senza che glielo si ricordi. Poi si assiste ad uno scialo di mezzi pubblici del genere. Ma vi ricordate il presidente Pertini? Vi potreste anche solo immaginare Pertini che usa un volo di Stato, un aereo di lusso, per portare la moglie a sciare? Ovviamente e sfortunatamente per noi, tutti i dati sono stati accertati. Vediamo se qualche Tg riporta la notizia”

 
QUELLA VOLTA DELLA PINOTTI
Il MoVimento 5 Stelle aveva già denunciato il ministro Roberta Pinotti per l’utilizzo di un volo di Stato. La storia comincia il 5 settembre scorso, quando la Pinotti partecipò a un vertice della NATO in Galles insieme al ministro degli Esteri Federica Mogherini e al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo l’atterraggio a Ciampino, la Pinotti ha preso un Falcon 50 che l’ha depositata nella sua città natale, Genova. Tre settimane dopo il volo il MoVimento 5 Stelle con Alessandro Di Battista e Luca Frusone ha depositato un’interrogazione parlamentare al ministro stesso e al presidente del Consiglio. Il 13 novembre il MoVimento 5 Stelle ha presentato la denuncia al tribunale e alla Corte dei Conti. Il 14 gennaio, ci spiegava Fiorenza Sarzanini, i giudici hanno deciso:

La scelta di utilizzare un mezzo dell’Aeronautica militare non rappresenta alcun abuso«perché quale massima autorità politica è legittimata ad esercitare tutti i poteri ministeriali di vertice e ad utilizzare discrezionalmente una struttura dell’apparato militare per fini compatibili con le funzioni esercitate,previo nullaosta dell’autorità militare competente». Ma anche perché quel viaggio «non ha comportato alcuna spesa ulteriore», ma anzi «ha eliminato l’onere economico per lo Stato derivante dall’acquisto dei biglietti per il volo di linea». Sono queste motivazioni ad aver convinto i giudici della Corte dei conti e i magistrati del tribunale di Roma ad archiviare l’inchiesta avviata dopo la denuncia del Movimento 5 Stelle. Così come avevano chiesto i pm, l’accusa di peculato contro Pinotti è stata ritenuta insussistente perché quel «volo di addestramento notturno era stato programmato la sera del 2 settembre precedente e e aveva le caratteristiche di “volo aperto” al quale aveva accesso il personale militare e civile, purché autorizzato». Secondo i magistrati «si tratta di spostamenti connessi allo svolgimento delle funzioni istituzionali e il ministro non avrebbe tratto alcuna utilità o vantaggio personale dall’eventuale violazione del mancato rispetto delle regole circa l’uso del volo in questione». Anche perché «l’aereo, la sua destinazione e conduzione sono sempre stati nella disponibilità del comandante e dell’equipaggio».

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