L'Unità cambia direttore: via D'Angelis, arriva Riccardo Luna

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-05-17

Il cantore del “giornalismo 2.0”, quello che “sui social gira di tutto” sollevato dall’incarico dal primo giugno.

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Alla fine più che il giornalismo 2.0 poté la perdita di copie. Erasmo D’Angelis lascia l’Unità dal primo giugno e il suo posto viene preso da Riccardo Luna. Ne parla oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Claudio Bozza:

Dal 1° giugno, a meno di colpi di scena, alla direzione del quotidiano fondato da Gramsci arriverà Riccardo Luna (foto a destra) per giocare la carta dell’innovazione tanto cara a Renzi, mentre Erasmo D’Angelis (foto a sinistra) dovrebbe tornare come dirigente a Palazzo Chigi dopo appena un anno dal ritorno in edicola. Per la redazione si profila un momento durissimo, visto che per contenere i costi l’editore prevede di dimezzare il numero dei giornalisti: da 33 a 16.
L’operazione, con i conti del giornale in profondo rosso, è stata avviata sotto la supervisione diretta di Matteo Renzi, che punta a rilanciare il foglio, di cui il Pd possiede il 20%. In un anno di esercizio, l’editore è arrivato a perdere oltre 250 mila euro al mese, un fardello insostenibile. Così al Nazareno, prima di rischiare un colpo d’immagine durissimo come quello di una nuova chiusura in un momento politico delicato, hanno deciso di voltare pagina.

Erasmo D'Angelis
Erasmo D’Angelis ha contribuito alla Leopolda (continua…)

D’Angelis tornerà al suo ruolo a Palazzo Chigi dopo uno sboom che verrà ricordato negli anni: 60mila copie stampate e appena 8mila vendute per il quotidiano che fu di Gramsci in un crescendo rossiniano di figure non esattamente edificanti. Dall’hacker che ha preso il telefono di Rondolino per aggiornare su Facebook i colleghi, che il direttore ha difeso fornendogli un alibi credibilissimo a quel “mafiosetto” a Roberto Saviano fino all’epopea di Virginia Raggi, che ha portato alle scuse e a polemiche con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti.

Non avete pensato ad una rettifica quando la Raggi vi ha smentito?
«No, perché non è un’operazione politica, ma è giornalismo 2.0».
Vuol dire che non si fanno più verifiche?
«Voglio dire che la comunicazione social punta molto sulla quantità e sulla velocità. Sono sicuro che anche il Corriere.it avrebbe caricato il video».
Ma lei non crede che potevate controllare?
«La somiglianza è oggettiva e i social pieni di “smanettoni” che segnalano foto e video. Questo è accaduto».
Ha richiamato il responsabile del suo sito?
«No, perché ha fatto bene a pubblicare quel video».
Ha fatto bene a pubblicare una «bufala»?
«Il web ha modificato profondamente il giornalismo, sui siti e sui social gira di tutto».

Forse ora girerà un po’ meno lui. Per il bene di tutti.
EDIT: il Cdr dell’Unità commenta:
“‘Tentativo fallito’. Così sentenzia l’ennesimo articolo su l’Unità fatto filtrare da qualche beninformato, premurandosi (come al solito), di tenere le carte coperte con la redazione e il Cdr del giornale. Ebbene, diciamo da subito che questo ‘fallimento’ non lo pagheranno i lavoratori”. E’ quanto si legge in una nota del cdr dell’Unità, che commenta le indiscrezioni pubblicate oggi dal Corriere della Sera sul cambio della guardia dal primo giugno alla guida del quotidiano, posseduto per l’80% da dal gruppo Stefanelli-Pessina e per il 20% dal Pd: Erasmo D’Angelis dovrebbe tornare come dirigente a Palazzo Chigi per lasciare la direzione a Riccardo Luna. L’editore, arrivato a perdere 250 mila euro al mese, prevedrebbe, per contenere i costi, di dimezzare il numero dei giornalisti da 33 a 16. “Non saranno i lavoratori – prosegue il cdr – a dover pagare il conto per copie non vendute: il problema sono le scelte editoriali e industriali fatte finora, su cui più volte la redazione ha tentato invano di aprire un confronto. Per la prima volta nella storia del giornale non è stato elaborato un piano industriale né editoriale, e alla redazione non è stata data la possibilità di esprimere il voto di gradimento”. “Con i ricatti – scrive ancora il cdr – non è possibile alcun vero confronto. Si dichiari in modo trasparente qual è il disegno su l’Unità, con documenti scritti, piani industriali e editoriali e li si presenti alla redazione. Pertanto ci aspettiamo che l’azienda e gli azionisti smentiscano le ultime indiscrezioni sui numeri degli occupati, facendo chiarezza una volta per tutte. Siamo pronti a ogni forma di lotta in caso di azioni unilaterali”.

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