Local Tax, stangata in arrivo?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-08-18

Nel corso degli anni la pressione fiscale si è inasprita a livelli insopportabili, al punto che nel 2014 le famiglie hanno versato per i tributi locali complessivamente 104,7 miliardi di euro (per una media di 4.362 euro a famiglia). In soli 20 anni i cittadini hanno pagato quasi 77 miliardi di euro in più solo per tasse e imposte locali, ricevendo in cambio servizi peggiori”.

article-post

La “Local Tax” allo studio del Governo, che dovrebbe accorpare tutti i tributi locali, “rischia di tradursi nell’ennesima stangata a danno dei contribuenti italiani”. È l’allarme lanciato dal Codacons, secondo cui vi è il pericolo che i comuni reagiscano al taglio delle risorse garantite dalla Tasi, e alla mancanza di coperture da parte dello Stato, ricorrendo ad un inasprimento della pressione fiscale locale, come è successo negli ultimi 20 anni. Tra il 1994 e il 2014 – denuncia l’associazione – i tributi locali richiesti ai cittadini sono aumentati del 277%, portando ogni singola famiglia a spendere in 20 anni mediamente 3.205 euro in più a livello di tasse. Nel 1994, “i contribuenti italiani hanno versato 27,776 miliardi di euro a titolo di tasse locali. Nel corso degli anni la pressione fiscale si è inasprita a livelli insopportabili, al punto che nel 2014 le famiglie hanno versato per i tributi locali complessivamente 104,7 miliardi di euro (per una media di 4.362 euro a famiglia). In soli 20 anni, quindi, i cittadini hanno pagato quasi 77 miliardi di euro in più solo per tasse e imposte locali, ricevendo in cambio meno servizi o servizi peggiori”.
 
LOCAL TAX, STANGATA IN ARRIVO?
Secondo quanto ha scritto oggi il Corriere della Sera, la Local Tax dovrebbe finire per assorbire l’Imu e ciò che resterà della Tasi, dopo l’abolizione del tributo sulla prima casa, con una radicale semplificazione della disciplina a beneficio dei contribuenti. Ma non sarà un tributo «unico». Accanto ad essa, infatti, sopravviverà un altro balzello, un canone di natura patrimoniale o tributaria, nel quale saranno accorpate le altre imposte comunali, quelle minori, come Cosap, Tosap, Cimp, essenzialmente le tasse sull’occupazione delle aree pubbliche e quelle su pubblicità e affissioni. Probabilmente, alla Local Tax, sopravviverà anche la Tari, se non altro perché una è un’imposta, l’altra è una tariffa, e insieme non possono stare.

local tax città per città
La Local Tax e il risparmio dalla TASI città per città

Si pensava poi di attribuire ai municipi le imposte sul patrimonio (come l’IMU sugli immobili produttivi, che oggi viene incassata dallo Stato) cambiando destinazione d’uso alle addizionali Irpef, ma dopo l’annuncio del taglio della tassa sulla casa l’opzione sembra impraticabile. Oggi la Tasi garantisce 3,2 miliardi di gettito ai municipi d’Italia: una cifra che dovrebbe essere compensata dal governo attraverso trasferimenti. L’IMU sui capannoni, altra ipotesi circolata, è oggetto di una promessa di abolizione da parte del governo e quindi pare fuori dai giochi.
 
LOCAL TAX, COME SI PAGA
La Local Tax avrà i bollettini precompilati dal Comune, e la normativa che l’accompagnerà prevederà stringenti obblighi di informazione per i sindaci. Ogni cittadino potrà controllare online non solo come il Comune spende i soldi, ma anche su come li chiede ai propri cittadini. Il meccanismo di ripartizione doveva andare di pari passo con la riforma del catasto, su cui però nel frattempo è scaduta la delega. Ora è probabile che la riforma finirà nella Legge di Stabilità.
 

Potrebbe interessarti anche