L'ignobile sceneggiata tra la Camusso e la Picierno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-29

Uno slogan della vecchia DC che recitava: «Avanti al centro contro gli opposti estremismi». Mentre succedono cose leggermente più importanti, a Roma come a Bruxelles

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Uno slogan della vecchia DC recitava: «Avanti al centro contro gli opposti estremismi». Era un modo furbetto per speculare sul terrorismo rosso e nero che aveva insanguinato l’Italia. Oggi la situazione è cambiata: agli opposti estremismi si sono sostituite le cretinate opposte.
 
SUSANNA CAMUSSO E GLI OPPOSTI ESTREMISMI
E’ infatti evidentemente una cretinata quella che dice Susanna Camusso quando accusa Renzi di «essere stato messo lì dai poteri forti» in un’intervista a Repubblica, perché non lo fa in base a un interesse particolare o a un fatto ben preciso: il capo d’accusa della Camusso è un’agenzia di stampa che riporta le parole di Marchionne a proposito di Renzi:

Tra foto, messaggi, ricordi e volantini della Cgil, c’è un lancio di agenzia con una dichiarazione di Sergio Marchionne del 2 ottobre scorso.Parla del mercato del lavoro, l’ad di Fca, della necessità di togliere «i rottami dai binari». Ed è questo,spiega, il compito affidato a Renzi. Precisa: «L’abbiamo messo là per quella ragione lì».Il segretario generale della Cgil si risiede: «Vede, quella dichiarazione non è mai stata smentita. A me colpisce molto che un cittadino svizzero che ha spostato le sedi legale e fiscale della Fiat all’estero possa dire del nostro presidente del Consiglio “L’abbiamo messo là” e che lo possa fare senza suscitar e alcuna reazione».

Ora, che Marchionne possa dire sciocchezze è fatto non solo acclarato, ma che di certo non tocca insegnare alla CGIL, la quale ne ha dato conto per anni agli italiani. Sul fatto che poi la dichiarazione dovrebbe essere smentita, la Camusso dovrebbe anche dover dire da chi: pensa che la Presidenza dei Poteri Forti possa riunirsi e vergare quattro infuocate righe alle agenzie di stampa nelle quali smentisce ogni coinvolgimento nella nomina  di Renzi? O dovrebbe essere Renzi a smentire dichiarandosi sconosciuto ai Poteri Forti? E se Renzi smentisse, a quel punto la Camusso ci crederebbe?
poteri forti matteo renzi
La verità è che i Poteri Forti, di cui sopra vedete un rarissimo scatto, vengono chiamati in causa spesso dagli psicotici che vedono nemici ovunque, e qualche volta anche dal presidente del Consiglio quando deve sollevare qualche polemica immaginaria per giustificare una situazione di stallo, come successe qualche tempo fa. Sì, la Camusso dice una cretinata.
 
PINA PICIERNO E GLI OPPOSTI ESTREMISMI
Ma basta poco a dirne un’altra, forse persino peggiore. Ci riesce infatti Pina Picierno, eurodeputata renziana del Partito Democratico e in predicato di candidarsi alle primarie per la presidenza della Regione Campania, risponde così:

«Sono rimasta molto turbata dalle parole di Camusso che dice oggi che Renzi è al governo per i poteri forti. Potrei ricordare che la Camusso è eletta con tessere false o che la piazza di sabato scorso è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò»


La Picierno infatti va ad attaccare dove è debole anche il suo partito: in merito alle tessere false, chi è senza peccato scagli la prima pietra; poi, attaccare la CGIL proprio sui pullman che hanno contribuito in larga parte a riempire le manifestazioni proclamate dal Partito Democratico (anche se all’epoca non si chiamava così), e senza ricordare che CISL e UIL hanno spesso partecipato come il sindacato rosso, è davvero un clamoroso autogoal.
 
AVANTI AL CENTRO
E allora tocca andare avanti al centro contro gli opposti scemismi. E ricordare ad esempio che il compromesso con la Commissione Europea raggiunto ieri non sarà il massimo per il paese. In linea teorica l’Italia avrebbe dovuto aggiustare dello 0,5% secondo le richieste di Bruxelles. Sebbene ampiamente previsto, sta di fatto che questo compromesso rappresenta comunque una riduzione del deficit rispetto al 2014 che si chiederà con il 3% di disavanzo. Altra austerità, sia pure più morbida rispetto alle pretese dell’Ue. Il governo può anche chiamarla “manovra espansiva”, ma in realtà ci stiamo impegnando a ridurre il disavanzo contando su una crescita dello 0,6% che però non è affatto detto che si realizzi: le previsioni per il 2014 erano del +0,8% mentre chiuderemo l’anno a -0,3%. Sarà difficile mantenere l’obiettivo:

Lo scenario più probabile a questo punto è che nel 2015 l’Italia non torni a crescere o al più lo faccia sensibilmente al di sotto delle previsioni. L’ “austerità mild” rischia di incastrare il paese – e in generale l’Eurozona – in una situazione in stile giapponese: bassa crescita e tendenza alla deflazione. L’effetto di una stagnazione prolungata accompagnata dalla deflazione, o comunque da un’inflazione sensibilmente al di sotto dell’obiettivo programmato del 2%, rischia di non far ripartire il credito, nonostante gli sforzi della BCE in tal senso, il che impedisce a sua volta la ripresa. Senza un intervento espansivo, la zona euro quindi sarà intrappolata. A differenza del Giappone, però, manchiamo di un vero prestatore di ultima istanza e con bilanci delle banche fragili i rischi di una nuova crisi dell’euro non si allontaneranno.

Ecco, magari se si potesse parlare anche di questo, ogni tanto, sarebbe meglio.

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