L'incidente di Jules Bianchi poteva essere evitato?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-10-06

Cattive condizioni atmosferiche, piogga battente, scarsa visibilità e forse il mancato ingresso della safety car, questi i principali indiziati dell’incidente di Jules Bianchi

article-post

Cosa si sarebbe potuto fare per evitare il terribile incidente occorso a Jules Bianchi? Come al solito dall’istante dopo lo schianto gli scienziati a posteriori hanno iniziato a teorizzare sulle “buone pratiche” che si sarebbero dovute osservare per evitare la tragedia. Durante il quarantatreesimo giro la monoposto di Bianchi si è schiantata contro un mezzo di servizio che stava rimuovendo dal tracciato la Sauber di Adrian Sutil che era uscita di pista nel giro precedente.

Le foto su Twitter dell’incidente a Jules Bianchi


Un comunicato della FIA descrive così le circostanze in cui è avvenuto l’incidente:

Durante il giro 42, Adrian Sutil ha perso il controllo della sua macchina, andando in testacoda e scontrandosi contro le barriere di protezione all’esterno della curva numero 7. I commissari di gara hanno esposto le bandiere gialle per segnalare ai piloti dell’incidente. Un veicolo di soccorso è stato inviato per poter sollevare la macchina e metterla in sicurezza al di là del guard rail. Mentre si stavano eseguendo queste operazioni il pilota della macchina numero 17, Jules Bianchi, ha perso il controllo della sua vettura finendo fuori pista e scontrandosi con il trattore. Una volta che i commissari di gara hanno riferito che il pilota era rimasto ferito, i soccorsi sono stati inviati sul posto ed è stata fatta entrare in pista la safety car. In seguito è giunta sul posto l’ambulanza. Il pilota è stato estratto dalla macchina, portato al centro medico del circuito e poi, in ambulanza, al Mie General Hospital.

Adrian Sutil, dopo la conclusione della gara ha detto in merito al suo incidente:

Quel punto della pista è stato uno dei più difficili durante tutta la gara, ma soprattutto verso la fine quando ha cominciato a fare buio. A causa della scarsa visibilità ho perso il controllo della macchina, la pioggia continuava ad aumentare, gli pneumatici a consumarsi e la luce a diminuire.

 
LE CONDIZIONI METEO
Le condizioni meteorologiche sono state il problema principale del Gran Premio del Giappone fin da prima dell’avvio della gara. L’avvicinarsi del tifone Phanfone con le sue piogge torrenziali era stato previsto all’incirca alle tre del pomeriggio locali (ovvero all’orario previsto di partenza), ma la direzione di gara non è riuscita a prendere la decisione di anticipare la gara.

Uno dei video su Youtube dell’incidente a Jules Bianchi


Come riporta il Telegraph, i vertici della FIA hanno chiesto per tre volte agli organizzatori di anticipare la partenza di quattro ore, ma questi ultimi, pur consapevoli delle previsioni hanno rifiutato nel timore che i gli spettatori non sarebbero riusciti ad arrivare in tempo per la gara. Come previsto alla partenza il circuito è stato investito dal tifone, costringendo a fermare per venti minuti la gara dopo l’avvio dietro alla safety car.   LA SCARSA VISIBILITÀ Felipe Massa è stato l’unico pilota a criticare duramente il modo in cui il Gran Premio è stato gestito dalla direzione di gara. Secondo Massa il problema principale è quello (evidenziato anche da Sutil) della scarsa visibilità in quel frangente, dovuta sia alla pioggia sia alla mancanza di luce:

Lo stavo già urlando alla radio cinque giri prima dell’incidente che c’era troppa acqua sul tracciato.

Malignamente però il Daily Mail commenta che un’accusa del genere viene proprio da uno dei peggiori piloti quando si tratta di guidare sul bagnato. Massa insomma non gradirebbe guidare sul bagnato e quindi c’è da aspettarsi una reazione del genere, facendo notare come uno dei migliori, Hamilton, si è lamentato che la gara è stata rimandata troppo a lungo dalla safety car. Secondo il commentatore capo della squadra della BBCEddie Jordan – la decisione di far partire la gara nonostante le condizioni avverse è stata invece quella corretta:

Il mio pensiero è molto semplice, siamo qui per gareggiare e questo è quello che si sarebbe dovuto fare e quello che è stato fatto.

 
L’INGRESSO DELLA SAFETY CAR
Il Daily Mail si chiede se forse sarebbe stato meglio far entrare la safety car immediatamente dopo l’uscita di pista di Sutil, ma fa notare quanto prudente sia stata la direzione della gara di  Charlie Whiting e non ritiene determinante l’assenza della safety car in pista in quel momento. Nelle parole di Niki Lauda (che perse il titolo mondiale nel 1976 in Giappone rifiutandosi di correre sotto la pioggia torrenziale):

Siamo abituati al rischio, se non succede nulla, salvo all’improvviso sorprenderci tutti quando succede qualcosa. Siamo tutti a conoscenza del fatto che il mondo delle corse è molto pericoloso. E questo incidente è il frutto di una serie di circostanze sfavorevoli. Una macchina esce di pista, la gru entra in pista e un’altra macchina esce di pista. È stato tutto molto sfortunato.

Potrebbe interessarti anche