L'IMU si paga su cantine e garage

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-16

Via l’addizionale su seconde e terze case in alcuni comuni. Ma le seconde pertinenze saranno tassate, dice Repubblica

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L’Imu si pagherà su cantine e garage mentre arriva uno sconto su secondo e terze case in alcuni comuni: non si pagherà l’addizionale. Lo racconta oggi Valentina Conte su Repubblica, che spiega come cambia la fiscalità sugli immobili secondo le intenzioni del governo:

Nel 2016 arriva uno sconto pure sulle seconde e terze case, in un numero di Comuni molto basso, 460 su oltre 8 mila, neanche il 6% del totale. Tra questi, festeggeranno soprattutto i proprietari di Roma e Milano. Tutto bene, dunque? A parte i sindaci in fibrillazione per il mancato gettito (accresciuto dall’inaspettato sconto sulle seconde), in effetti un problemucci oesiste. Tale da mettere in discussione il regalo del governo. E riguarda le seconde pertinenze, dunque cantine, garage, posti auto, sottotetti legati alla prima casa, già oggi colpite dall’Imu ordinaria. Ebbene se il governo abolisce la Tasi, che fine fa quest’Imu qui? Si paga, eccome. I relativi proprietari finalmente esentati dal balzello sulla prima casa, dunque, dovranno comunque versare i bollettini per le seconde pertinenze (sono 6 milioni), tra i 10 e i 100 euro. Una bella beffa. Il pacchetto casa vale 5,1 miliardi. Con questi soldi si coprono l’abolizione di Imu-Tasi sulle prime abitazioni, dell’Imu sui terreni agricoli, dell’Imu sui macchinari imbullonati, della quota Tasi in capo agli inquilini e la compensazione ai Comuni per il passaggio da Imu a Tasi (poco più di mezzo miliardo).

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Il confronto tra Tasi e IMU (Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2014)

Per le case di lusso uno sconto che arriva fino a 2280 euro. E poi: a sorpresa l’addizionale dello 0,8 per mille sarà abolita, e ciò significa uno sconto per le seconde case a Roma e Milano:

Una discreta cifra che però non tiene conto delle novità di cui si diceva: lo sconto sulle seconde vale da solo quasi 190 milioni. Se poi il governo volesse premiare in tutto e per tutto le prime abitazioni, allora dovrebbe esentare anche le seconde pertinenze e dunque il conto sale di altri 180-200 milioni. Portando il totale del pacchetto a 5 miliardi e mezzo (mentre l’altro pacchetto, quello Delrio sugli ecobonus, vale 320 milioni, case popolari incluse). Ma come si è arrivati a graziare anche le seconde case? Semplice. Il premier Renzi ha ripetuto più volte che cancellare la tassa sulle prime, non avrebbe comportato rincari sulle seconde. Dunque che fine fa l’addizionale ballerina dello 0,8 per mille che i sindaci possono mettere a scelta sulle prime o sulle seconde, per finanziare le detrazioni? Se venisse lasciata, il 94% dei sindaci (quelli che oggi la pongono sulla prima o non la usano) avrebbe la tentazione di caricarla sulle seconde, a quel punto tartassate. Allora si toglie a tutti, con giubilo dei proprietari delle seconde e terze abitazioni (specie di Roma e Milano, tra i 460 Comuni che la applicano): uno sconticino piacevole. E i Comuni? Dovranno essere rimborsati: altri 190 milioni,appunto.

Equità?

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