La legge di stabilità del governo Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-15

Trentasei miliardi di entrate e uscite, diciotto di tagli di tasse. Nelle pieghe TFR supertassato e molti interrogativi sulle coperture. Soprattutto sulle sorprese della spending review

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Il Consiglio dei ministri ha approvato alle 21 e 31 di stasera la prima legge di stabilità del governo Renzi. Trentasei miliardi, e non trenta, di saldi. E una tabella che esplica entrate e uscite dopo il CdM ai giornalisti. La prima dichiarazione di Matteo Renzi ai giornalisti è raggiante: «La legge di stabilità parte con un numero, 18, come l’articolo, ma anche diciotto come le tasse in meno che noi abbiamo previsto per questa manovra. In un anno diciotto miliardi di tasse in meno. Guardate le slide a sinistra trovate le entrate, a destra le uscite. Sono trentasei miliardi di entrate e di uscite. Più chiaro di così». In realtà molti dubbi rimangono sulle coperture, e il dito non si può non puntare sulla spending review: prima quasi scomparsa dai piani del governo, poi fissata a 3 miliardi e infine lievitata fino a 15 senza però una parola sul come ottenere tutto questo. Ad oggi c’è un buco nero nella Legge di Stabilità.

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La tabella presentata da Matteo Renzi sulla Legge di Stabilità ai giornalisti

La parte del leone nelle uscite la fa il calo delle tasse da 18 miliardi di euro, che consiste in taglio dell’Irpef e dell’Irap, nelle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle detrazioni per le famiglie, nel credito d’imposta per ricerca e sviluppo e in interventi per le partite Iva. Dal lato delle entrate le coperture arriveranno da 15 miliardi di spending review, da 11 miliardi di deficit, da 3,8 miliardi di lotta all’evasione, da 3,6 miliardi di tassazione delle rendite finanziarie. I risparmi dalla spending review, sempre secondo il premier: «2,7 miliardi vengono da dl 66, quello degli 80 euro. 6 miliardi dai risparmi dello stato, 4 miliardi dalle regioni, 1,2 dai comuni che avranno novità positive dal lato delle uscite, e 1 miliardo dalle province». 150 milioni di stanziamento per il TFR, quando dai numeri ne servivano molti di più, sembrano incomprensibili.
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Un’infografica presentata dal governo a Palazzo Chigi durante la conferenza stampa: foto da SkyTg24

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan fa invece sapere di ritenere completamente sbagliato che il crollo delle borse di oggi sia responsabilità della Grecia o dell’attesa per la legge di stabilità italiana: «La verità è che le Borse erano salite troppo in questi ultimi tempi e un crollo era fisiologico». Padoan risponde anche con una battuta infelice sulle Regioni: «Fanno bene ad aumentare le tasse». Renzi lo corregge dicendo che le risorse ci sono. Su Twitter si commenta:


Curiosa anche la storia della riserva di 3,4 miliardi: «Abbiamo una riserva di 3,4 miliardi: di questi tempi meglio averla che non averla», dice Renzi in conferenza stampa. Padoan spiega subito dopo: il fondo di riserva nella legge di stabilità «fa parte di una prospettiva pluriennale» e serve a creare una riserva che potrebbe essere usata «in vari modi, tra questi anche il consolidamento» del rientro dall’indebitamento. «Non c’è una ragione specifica, è una politica di finanza sana di medio termine». Questa invece è una fonte ufficiale: il riepilogo della manovra dal sito di Palazzo Chigi:

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L’infografica di Palazzo Chigi sulla manovra

DOVE PRENDE I SOLDI RENZI?

Dove prende i soldi Renzi? Dalla tabella si capisce ad esempio che i fondi pensione, quelli che dovevano essere il secondo pilastro della pensione per i giovani e un’ancora per la vecchiaia, subiranno un inasprimento di tassazione. La riserva di 3,4 miliardi sembra la chiave per spiegare alla UE che l’Italia fa sul serio. Un po’ poco per entusiasmare Bruxelles. Dove trova il denaro della spending quintuplicata il governo? Queste due infografiche, pubblicate da Sole 24 Ore e Corriere nei giorni scorsi, possono aiutarci nel confronto:

«Se ai 15 miliardi di spending review aggiungiamo anche quelli dell’evasione arriviamo a superare i 18 miliardi, più delle previsioni fatte anche dal commissario stesso», ha detto in conferenza stampa Renzi. Dalla mappa dei ministeri si mostra che saranno circa sei miliardi i tagli dei dicasteri. Gli altri nove verranno per metà dagli enti locali, e per altri spiccioli da interventi vari. Queste sarebbero le coperture. Basteranno?

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