L'effetto Report su Moncler in Borsa

di Luca Conforti

Pubblicato il 2014-11-03

Non è un crollo, ma l’effetto Report su Moncler in Borsa si fa un po’ sentire.   Leggi sull’argomento: Moncler, Report e la spiumatura delle oche Edit: è arrivata la replica di Moncler a Report: “Moncler, a seguito della trasmissione di Report di domenica 2 novembre, specifica che tutte le piume utilizzate in Azienda provengono …

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Non è un crollo, ma l’effetto Report su Moncler in Borsa si fa un po’ sentire.
 

effetto report moncler
L’andamento del titolo Moncler nella contrattazione di Borsa a Milano oggi, lunedì 3 novembre 2014

Leggi sull’argomento: Moncler, Report e la spiumatura delle oche

Edit: è arrivata la replica di Moncler a Report:

“Moncler, a seguito della trasmissione di Report di domenica 2 novembre, specifica che tutte le piume utilizzate in Azienda provengono da fornitori altamente qualificati che aderiscono ai principi dell’ente europeo EDFA (European Down and Feather Association), e che sono obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali, come riportato dal codice etico Moncler. Tali fornitori sono ad oggi situati in Italia, Francia e Nord America. Non sussiste quindi alcun legame con le immagini forti mandate in onda riferite a allevatori, fornitori o aziende che operano in maniera impropria o illegale, e che sono state associate in maniera del tutto strumentale a Moncler”. Così l’azienda dei piumini in una nota. “Per quanto riguarda la produzione, Moncler conferma, come già ha comunicato inascoltata a Report, che produce in Italia e in Europa: in Italia quantità limitate, e in Europa nei luoghi deputati a sostenere la produzione di ingenti volumi con elevato know-how tecnico che garantisca la migliore qualità riconosciuta a Moncler dai consumatori”. “Moncler – sottolinea la nota – non ha mai spostato la produzione come afferma il servizio, visto che da sempre produce anche in Est Europa. In Italia ha mantenuto collaborazioni efficienti con i migliori laboratori”. E ancora “per quanto riguarda i ricarichi, il costo del prodotto viene moltiplicato, come d’uso nel settore lusso, di un coefficiente pari a circa il 2,5 dall’azienda al negoziante, a copertura dei costi indiretti di gestione e distribuzione. Nei vari Paesi la distribuzione applica poi, in base al proprio mercato di riferimento, il ricarico in uso in quel mercato. E’ evidente quindi che le cifre menzionate nel servizio, che prendono in considerazione solo una piccola parte del costo complessivo del prodotto, sono del tutto inattendibili e fuorvianti. L’azienda ha dato mandato ai propri legali di tutelarsi in tutte le sedi opportune”.

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