Le migrazioni interne degli italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-01

Si fugge dal Sud per approdare al Nord: la solita vecchia storia torna in auge con la crisi

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Il Corriere della Sera pubblica oggi un’infografica sulle migrazioni interne degli italiani, frutto dell’analisi di Michele Colucci e Stefano Gallo in «Tempo di Cambiare» (Donzelli editore, www.migrazioninterne.it), il rapporto 2015 sulle migrazioni interne in Italia:

In termini assoluti non sembra cambiato molto: la Campania è la regione che, fra il 2004 e il 2014, ha esportato più residenti verso le altre regioni d’Italia, 433.986 persone, mentre la Lombardia è quella che ne ha importati di più nello stesso arco di tempo, con 506.766. Eppure, in termini relativi, ovvero rapportando arrivi e partenze alla popolazione regionale, i risultati raccontano una storia diversa: in testa a entrambe le classifiche svetta la piccola Valle d’Aosta — regione di frontiera dalla mobilità elevata, trainata dal turismo e dall’ambiente — che negli ultimi dieci anni ha visto partire il 9,94% della propria popolazione attuale e ha guadagnato il 10,05%. Alle sue spalle spiccano — con percentuali altissime su popolazioni molto più consistenti — la Calabria fra le partenze (il 9,05% in dieci anni) e l’Emilia-Romagna fra gli arrivi (il 7,7%).
Per avere un’idea più chiara delle nuove destinazioni, tuttavia, bisogna guardare il saldo migratorio: in fondo alla classifica, con saldo negativo, siedono tutte le regioni del Sud, in particolare la Campania (-3,65% della popolazione in dieci anni) e la Calabria (-3,57% fra il 2004 e il 2014). In testa c’è proprio l’Emilia-Romagna, affiancata dalla Provincia autonoma di Trento: la prima ha guadagnato il 2,7% della popolazione in dieci anni, la seconda il 2,26%.
 

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Le migrazioni interne degli italiani (Corriere della Sera, primo maggio 2016)

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