«Le esecuzioni dell'ISIS? Made in Hollywood»

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-02-04

Lo Stato Islamico ha ucciso un altro ostaggio ma per i complottisti di mezzo mondo si tratta di una finta esecuzione, le prove sarebbero in alcuni pixel custoditi all’interno di qualche base militare segretissima

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Ogni volta che esce un video di un’esecuzione dell’ISIS c’è qualche esperto di Windows Movie Maker che grida al complotto. Le ombre sono diverse! In realtà è tutto girato dentro uno studio televisivo! Gli ostaggi sono finti e non sono nemmeno attori tanto bravi! Secondo me questa volta Leo Di Caprio ce la farà a vincere l’Oscar! La regia è sublime! Era meglio il libro! La versione non doppiata è meglio! Ieri è stato diffuso il video dell’esecuzione di Muath al-Kaseasbeh, il pilota giordano catturato dall’ISIS a fine dicembre. A dare per prima la notizia è stata Rita Katz, responsabile di Site, l’organizzazione di intellingence che si occupa di monitorare l’attività dei terroristi sull’Internet, in particolare dei terroristi dell’ISIS.


Quello di Site è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo, diranno alcuni. Altri invece preferiscono concentrarsi sul fatto che la Katz è ebrea, e una volta notata questa coincidenza allarmante cominciano ad imbastire una costruzione teorica allo scopo di spiegare che in realtà sono proprio quelli di Site a creare i video che poi l’ISIS diffonde sul Web quando ha per le mani un ostaggio. Al solito si tratta di indefessi ricercatori della verità, verità che invariabilmente finiscono per trovare senza difficoltà, un po’ perché è “tutto in Rete” un po’ perché quando sai già la verità è sufficiente piegare gli eventi in modo da farli aderire con le proprie teorie. La teoria qui è che tutta l’esecuzione è una colossale truffa, le prove? Eccole:

OK, I examined the picture here and there are so many things wrong… One is of course the fact that this Jordanian pilot absolutely stands still while the flames engulf him! If I was in that cage I would be moving to the edge to try to avoid the flames.. I would not stand perfectly still like an idiot!

Il truther “esamina” una foto (ovvero quella in cui le fiamme raggiungono la gabbia dentro la quale è rinchiuso Muath al-Kaseasbeh) e da un solo fotogramma stabilisce che qualcosa non va (nei pixel probabilmente). Perché SE CI FOSSE STATO LUI al suo posto(altro tòpos letterario dei complottisti che saprebbero sempre cosa fare nelle situazioni più disperate) sarebbe sicuramente scappato verso l’altro lato della gabbia per tentare di evitare le fiamme. Solo che il nostro amico complottista non ha evidentemente visto il video, perché è evidente dal video che il pilota è cosparso di liquido infiammabile e che pure il terreno all’interno della gabbia ne è impregnato. Cosa che si può vedere se davvero si vuole indagare la verità e non esaminare un .jpeg. Sempre analizzando un solo fotogramma di un video di cinque minuti (ovvero composto da oltre 7500 fotogrammi) il nostro eroe è in grado di stabilire che le fiamme sono state aggiunte sul corpo del pilota giordano in fase di post-produzione.

Second… The flames on the ground are producing a lot of black smoke,usually meaning the fire is either oxygen depleted, or fire is about to go out.. BUT the flames engulfing the pilot shows no black smoke at all! An impossibility, unless this picture is doctored, which I would not put past the criminals that produced this bullshit to do….

Il motivo? Non c’è fumo SULL’IMMAGINE, e di nuovo invito tutti i complottisti che sono certi che sia tutto fatto con Photoshop a darsi fuoco e a vedere se il filmato è lo stesso. Oppure se proprio non ne riescono a fare a meno a confrontare le immagini con queste. Ma sono sicuro che riusciranno a esercitare il loro dubbio anche a riguardo a quelle. In un vortice infinito di verità e rivelazioni che non sposteranno di un millimetro le loro convinzioni. Ed è per questo che questo articolo non mira a “sbugiardare” le bufale dei complottisti ma solo a fare entrare un po’ di luce nelle fogne nelle quali le loro idee continuano a ribollire.
 
I VIDEO GIRATI CON IL CHROMA-KEY
I risvegliati, quelli che si sono liberati da Matrix, sono persone che hanno capito come funziona il Mondo. Sono sufficienti un paio di nozioni di base, “gli effetti speciali” si fanno con il Chroma Key (lo sfondo verde), la verità non esiste ed è sempre colpa del Mossad. In questo modo è possibile spiegare tutte le esecuzioni degli ostaggi dell’ISIS semplicemente dicendo che in realtà sono finte, create ad arte, girate all’interno di uno studio televisivo. Le immagini non mostrano la realtà ma quello che il NWO vuole farci vedere: ovvero un gruppo di terroristi spietati. Mentre la verità qual è? Che l’ISIS è un gruppo di terroristi spietati MA armati dagli USA e da Israele. Naturalmente questa teoria prevede che le persone che vengono giustiziate, i loro parenti e i loro familiari siano tutti attori che recitano la parte assegnatali da chi sta ordendo un complotto ai nostri danni. Eh si perché qualsiasi cosa accade per creare un danno ai complottisti, non alla popolazione siriana i irachena, non ai profughi che scappano in Turchia o si imbarcano sulle carrette del mare per arrivare sulle nostre coste. No, le vittime finali sono sempre loro, sono loro che stanno rischiando la pelle a causa del grande complotto globbbbbbale. Poco importa che poi le loro teorie vengano smentite dai fatti. Ad esempio quando l’ISIS uccise il primo ostaggio, James Foley, ci fu chi sostenne che l’esecuzione era finta e doveva unicamente servire agli USA come pretesto per un’invasione della Siria e per un ritorno in Iraq (un po’ come la fialetta di Colin Powell o l’uranio dell’Agente Betulla).

molti ipotizzano che il video della decapitazione di Foley sia stato semplicemente una messa in scena delle agenzie di intelligence occidentali, da usare come un casus belli per permettere l’invasione militare occidentale in Medio Oriente. Ed infatti, ecco che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna diventano improvvisamente “alleati” del carnefice Bashar al-Assad, lo stesso che avrebbe usato pochi mesi fa armi chimiche come il gas Sarin contro il suo popolo con tanto di vigorosa condanna internazionale.

L’invasione militare tarda ad arrivare ed intanto gli ostaggi continuano ad essere uccisi e filmati. Ma non importa, le atrocità sono tutte finte, la Siria in realtà è come la collina dei Teletubbies.
 
I LETTORI DEL FATTO, SE NON CI FOSSERO BISOGNEREBBE INVENTARLI
Il Fatto Quotidiano è notoriamente il giornale con il più alto tasso di complottismo tra i lettori. Nei commenti alla notizia del video-esecuzione dell’ISIS è facile incontrare persone fermamente convinte che sia tutto un inside-jpb della CIA e del Mossad in collaborazione con l’industria cinematografica Hollywoodiana.

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