«Le condizioni dell'Europa sono umilianti e disastrose»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-12

Il piano per privatizzare beni greci per 50 miliardi come garanzia “è su un altro pianeta”. Il fronte del No si ingrossa in Syriza. Kammenos: «Adesso basta». La riunione andrà avanti tutta la notte. Poi Tsipras avrebbe tre giorni per fare le riforme richieste. Il FMI auspica l’addio del governo, secondo la Bild. L’ipotesi Grexit prende sempre più piede

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La Grecia considera le condizioni poste dall’Eurogruppo “umilianti e disastrose”. Lo riferiscono fonti del governo di Atene citate dal Guardian. Secondo le stesse fonti, Angela Merkel sarebbe “la più intransigente” nei negoziati in corso a Bruxelles, mentre Atene registra il “forte sostegno” di Mario Draghi. Voi ricorderete che i giornali italiani oggi riferivano di un grosso scontro tra la Merkel colomba e il suo ministro delle finanze falco. Erano baggianate: la cancelliera e Schaeuble sono in perfetto accordo. Così come nel frattempo molti parlamentari di Syriza cominciano a schierarsi contro l’accordo.
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SYRIZA DICE NO AL DOCUMENTO DELL’EUROGRUPPO
In ogni caso sembra che i greci non abbiano intenzione di accettare le condizioni proposte dai ministri delle finanze su “ispirazione” di Schaeuble nel documento dell’Eurogruppo che contempla anche l’uscita della Grecia dall’euro come opzione. Il piano per privatizzare beni greci per 50 miliardi come garanzia “è su un altro pianeta” per Tsipras che dice “100% No alla Grexit temporanea” e questa è la sua ultima presa di posizione registrata. Anche Panos Kammenos, al governo con la sua formazione Greci Indipendenti, è limpido su Twitter:

“Ora è chiaro: ci vogliono schiacciare. Adesso basta”, scrive chiaramente l’alleato di Tsipras. D’altro canto l’Eurogruppo dei ministri delle Finanze ha elaborato una bozza di accordo, non chiusa e girata ai leader dell’area valutaria, che come precondizione dell’avvio di un negoziato su un piano di aiuti prevede che in tre giorni, entro mercoledì 15 luglio, la Grecia approvi tutta una serie di provvedimenti, tra cui riforme dell’Iva, delle pensioni e della giustizia civile. “Non vogliamo rinvii – ha detto al fonte del governo greco – perché nel frattempo non ci sono abbastanza liquidità della Bce e la situazione è grave. Giovedì sarebbe troppo tardi”. Tra le opzioni nel documento – e nelle parti non da discutere – c’è anche il ritorno delle istituzioni ad Atene: la loro “cacciata” era stato un cavallo di battaglia del premier greco. 

La prima pagina del Guardian di domani
La prima pagina del Guardian di domani

IL FMI LAVORA ALL’USCITA… DI TSIPRAS
Nel frattempo il Fondo monetario internazionale ha messo in campo la possibilità che per svolgere i negoziati sugli aiuti in Grecia si instauri un governo tecnico ad Atene, secondo quanto scrive la Bild di domani. Il tabloid cita fonti vicine alle trattative. Il Fmi chiede inoltre garanzie sul fatto che le riforme annunciate vengano davvero realizzate. Dell’esecutivo ellenico dovrebbero far parte anche ministri che non provengono da un partito, come nel 2011. “Noi non crediamo che Syriza possa fare le riforme – ha detto un esponente del Fmi alla Bild – non abbiamo fiducia in loro”. Il fondo sollecita inoltre tutti i partiti a votare le misure di risparmio. Secondo le indicazioni dell’Eurogruppo al governo di Alexis Tsipras per salvare la Grecia varando un pacchetto di misure ritenute prioritarie: le riforme dell’Iva e delle pensioni, l’adozione di un nuovo codice di procedura civile per accelerare i processi, una normativa che garantisca la piena indipendenza dell’istituto di statistica nazionale (Elstat), la piena attuazione delle disposizioni derivanti dal Fiscal compact. L’Eurogruppo chiede la reintroduzione dei licenziamenti collettivi e il ritorno della Troika (Ue, Bce ed Fmi) ad Atene ®per migliorare monitoraggio e attuazione delle riforme”. Sul piano delle privatizzazioni, inoltre, viene richiesta la creazione di un trust da 50 miliardi in Lussemburgo in cui far confluire i proventi della vendita del patrimonio a garanzia del debito, eventualità che i greci considerano inaccettabile. Per sbloccare i negoziati tutte le condizioni dovranno essere approvate ®sia dal governo che dal parlamento greco” spiega il ministro finlandese Alex Stubb, esponente dei “falchi” con Germania, Paesi Baltici, Olanda, Slovacchia, Malta, Austria, Portogallo. Intanto l’hashtag #thisiisacoup diventa virale in tutto il mondo. Anche in Germania. E Krugman dice che è l’unica cosa sensata da dire.

La bozza del documento dal sito Real.gr:



Foto copertina da Artsenal

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