Pisa, le bufale della Lega Nord sulla scabbia a scuola

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-10-06

Salvini & Co. all’attacco contro la dirigente scolastica dell’Istituto Gamerra di Putignano. Uno studente è sottoposto a cure per questa malattia dal primo ottobre. Cosa è successo davvero?

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La Lega Nord torna a speculare sulla scabbia. Stavolta la protagonista involontaria è una scuola di Pisa, l’istituto Gamerra di Putignano: un suo studente è sottoposto a cure per questa malattia dal primo ottobre. La notizia è riportata in una comunicazione all’interno dell’istituto in cui la dirigente scolastica si raccomanda poi con insegnanti e genitori di controllare l’eventuale comparsa di eruzioni cutanee pruriginose negli studenti. La comunicazione è stata fotografata e poi pubblicata su internet prima da esponenti toscani della Lega Nord e poi su Facebook da Matteo Salvini.
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La scabbia nella scuola di Pisa e la solita speculazione di Salvini e della Lega

Cosa c’entra la Lega? Eccoli qua. Susanna Ceccardi, ex candidata della Lega Nord al Consiglio regionale e il suo capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio hanno annunciato la presentazione di una interrogazione sull’accaduto. «Presentiamo un’interrogazione al ministro della Salute Lorenzin e a quello dell’Istruzione Giannini. Il mancato controllo delle condizioni igenico-sanitarie degli immigrati portano a situazioni limite che mettono a rischio la salute dei minori come in questo caso. Vogliamo anche denunciare lo scandalo della gestione del ‘caso’ da parte della scuola. La direzione didattica, contrariamente a quanto suggerirebbe il buon senso, non ha avvisato direttamente tutti i genitori e gli insegnanti con una comunicazione ad personam – sottolineano i due esponenti leghisti – ma ha invece solo affisso in bacheca la comunicazione dell’Usl. La direzione didattica deve essere rimossa, non tutti i genitori hanno infatti letto la comunicazione e quindi non hanno sottoposto i loro figli alla sorveglianza sanitaria di rito. È una mancanza inaccettabile che potrebbe aver messo a rischio la salute dei bambini». «Non si scherza, anche se per alcuni “democratici” basta una pomatina…», ha aggiunto Salvini, che già in altre occasioni aveva dimostrato di essere grande esperto del tema. Cosa è successo alla scuola superiore di Putignano? Un caso simile è successo a settembre in un’altra scuola: un alunno si è ammalato perché è stato vittima di contagio da un familiare di casa che aveva preso la scabbia in ospedale a Cisanello. Un caso isolato? Proprio per niente. Dall’ottobre 2014 e per qualche tempo in quell’ospedale si è verificata una miniepidemia di scabbia, per la quale trecento tra medici, infermieri, visitatori e familiari hanno chiesto i danni: un paziente con un tumore in fase avanzata da operare, proveniente dall’ospedale di Livorno, è stato ricoverato in chirurgia.

Alcuni operatori notano delle crosticine sospette e, già all’epoca, dopo i primi contagi viene chiesto un intervento radicale all’azienda ospedaliera che, secondo il personale che ora chiede i danni, non si muove con la necessaria celerità. Lo farà più tardi, quando il personale di chirurgia e del reparto vicino inizia a mandare certificati medici degni di un campanello d’allarme. L’infezione si estende e non basta cambiare lenzuola e materassi. Il tipo di scabbia diagnosticato è quello norvegese, che si contrae non solo nei contatti con la pelle, ma anche con gli oggetti. E allora le sedie e altri arredi diventano un veicolo di sicura trasmissione del parassita. I numeri del contagio raccontano di una scabbia che per giorni è stata fuori controllo o sottovalutata nella sua portata infestante. La bonifica dei reparti è arrivata quando, ormai su centinaia persone, tra dipendenti, familiari e visitatori, gli acari avevano già iniziato a mettere radici. E dopo pomate e pruriti ora i contagiati chiedono di essere risarciti.

In una situazione del genere, e con responsabilità finora piuttosto palesi visto come si sono svolti i fatti e la pericolosa sottovalutazione del rischio nell’ospedale, è evidente che “il mancato controllo delle condizioni igienico-sanitarie degli immigrati” c’entra poco, se non nulla. Anche perché c’era un periodo nel quale si dava responsabilità ai “pazienti zero”, ma il ‘dàgli all’untore’ dovrebbe essere finito nel Medioevo, anche se si vede che nel Carroccio c’è qualche nostalgico. In quella storia, se c’è stato qualche mancato controllo, questo sembra da imputarsi all’ospedale e non certo alla scuola, che tra l’altro non è nemmeno stato luogo del contagio. Riguardo la questione del mancato avvertimento da parte della scuola di Putignano, invece, la dirigente Paola Lucarelli ha spiegato a PisaToday che non è andata esattamente così: «I genitori dei bambini della scuola interessata dal caso di scabbia sono stati avvisati personalmente, al contrario di quanto accusa la Lega Nord. Non solo quindi l’avviso in bacheca, ma una comunicazione inviata ad personam ai genitori di tutta la scuola secondaria».Dove non c’è stato contatto diretto e prolungato, cioè il modo in cui si trasmette la malattia, non era necessario l’avviso alle singole famiglie, cosa che invece è avvenuta con comunicazione scritta per i genitori della scuola secondaria di Putignano, assicura la dirigente. «La scabbia – spiega la Lucarelli – non richiede profilassi, cioè non è previsto nessun intervento farmacologico. Il caso non ha quella gravità. E’ stato comunicato di procedere a sorveglianza per verificare l’insorgenza di pustole. Nel caso si riscontrino è necessario informare il medico per le cure del caso».
 

La scabbia, la pomatina e Salvini

Ma Salvini, che notoriamente ne sa, ha fatto ironia anche sulla storia della «pomatina». Evidentemente perché lui ne sa di più di Massimo Galli, infettivologo all’università di Milano, che all’epoca del primo allarme scabbia del leader della Lega Nord aveva spiegato al Corriere della Sera che si trattava di bugie da campagna elettorale permanente:

I casi di scabbia e malaria tra i migranti (sono il 10% degli arrivi) hanno provocato timori su possibili contagi. Quali sono i rischi reali?
«Cominciamo dalla malaria: per noi non è un problema. Perché l’infezione venga trasmessa, infatti, occorre il vettore, cioè la zanzara anofele, che in Italia non esiste. Poi c’è la scabbia (malattia contagiosa della pelle che dà prurito, ndr): la trasmissione da una persona infetta a un’altra implica uno stretto contatto per lungo tempo. Non basta una stretta di mano. E comunque si cura facilmente con i farmaci».
Ci sono altre malattie di cui possono soffrire i migranti?
«Sì, ce ne sono, ma riguardano soprattutto loro. Arrivano in Italia dopo aver affrontato pesanti privazioni, devono adattarsi a un cambiamento di clima e di alimentazione. Le patologie più frequenti sono quelle da raffreddamento (polmoniti virali e batteriche) che però non sono contagiose».
Le aree dove soggiornano i migranti (nelle stazioni, per esempio, transitano centinaia di persone) possono rappresentare un rischio igienico-sanitario?
«No, basta una pulizia energica, usando semplicemente acqua e sapone».

In effetti è l’infettivologo stesso a dire che la malattia si cura facilmente con i farmaci. Ovvero, con le pomatine su cui Salvini ironizzava. Non ci crederete: anche la questione della malattia scomparsa era una bufala:

La scabbia è endemica in tutto il mondo e colpisce persone di tutti i livelli socioeconomici, senza distinzione di età o sesso. Rara fino a trenta-quarant’anni fa, è divenuta ovunque nuovamente frequente. I motivi delle periodiche ricorrenze della scabbia non sono noti, mentre sono noti alcuni fattori che ne favoriscono la diffusione, spesso in modo indipendente fra loro.

Dati riferiti al 2009 – citati qui – indicano che ne siano affette circa 200 milioni di persone al mondo. In Italia si è passati dai 3 mila casi degli anni 1989-2000 ai più di 5 mila del 2003. Insomma:
– contestazione alla preside, sbagliata
– accusa agli immigrati a vanvera, ce l’ho
– pomatina? Sì, in effetti la scabbia si cura con i farmaci
– procurato allarme e psicosi a scuola? Ce l’ho.
Insomma, la Lega ha inventato un’altra storia per raccattare qualche voto. Che strano, eh?
Edit 7 ottobre, 16,35: Eleonora Palazzolo, presidente del consiglio d’istituto della scuola Gamerra, ha pubblicato ieri questa lettera in relazione al caso (grazie a Lisa Perni per la segnalazione):
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