Morbillo: la grande vittoria degli antivaccinisti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-03-24

Non dite che gli antivaccinisti non servono a nulla: grazie a loro una malattia che stava rischiando di scomparire è tornata alla ribalta, perché anche i virus hanno diritto ad essere protetti e tutelati. Forza morbillo, forza pertosse!

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Una prima grande vittoria per il grande movimento della ggente che si oppone a Big Pharma e che ha a cuore la salute dei nostri figli. Se lo scorso anno avevamo parlato di una recrudescenza di casi di morbillo e pertosse dovuta alle scelte scellerate di quei genitori che scelgono di non far vaccinare i propri figli per paura diventino autistici uno studio pubblicato in questi giorni ci conferma che dobbiamo ringraziare gli antivaccinisti se il morbillo sta tornando ad essere, nel 2016, una malattia alla moda.

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Il pericolo delle mancate vaccinazioni in un’infografica

Il ritorno del Morbillo in america

Quante volte chi rifiuta le vaccinazioni ci spiega che, in fondo, la loro libera scelta non causa nessun danno agli altri? E quante volte abbiamo spiegato che uno degli aspetti fondamentali delle vaccinazioni di massa è che la loro efficacia aumenta quante più persone sono immunizzate in modo da garantire una protezione a coloro che i vaccini – a causa di problemi di salute molto seri come ad esempio un sistema immunitario depresso a causa di trattamenti per curare la leucemia. Si tratta del fenomeno noto come immunità di gregge che gli antivaccinisti fino ad ora sono riusciti delegando tutti gli oneri ai genitori responsabili. Negli USA il morbillo è stato dichiarato “debellato” nel 2000 ma grazie alle scelte di coloro che si oppongono alle vaccinazioni pediatriche la malattia sta facendo la sua ricomparsa. Solo negli Stati Uniti nel 2014 sono state registrati 23 focolai di epidemia di morbillo, il più famoso dei quali è quello scoppiato a Disneyland. Lo studio, una meta-analisi dal titolo Association Between Vaccine Refusal and Vaccine-Preventable Diseases in the United States: A Review of Measles and Pertussis, è stato condotto da team di studiosi della Division of Infectious Diseases e dell’Emory Vaccine Center della Emory University di Atlanta ed ha preso in analisi 18 studi sul morbillo (si è trattato nello specifico di 9 riepiloghi annuali e 9 reportage riguardanti le epidemie) che in totale facevano riferimento a 1416 casi di contagio da morbillo in persone la cui età varia dalle due settimane agli 84 anni. Centosettantotto casi riguardano individui al di sotto dell’anno di vita mentre il 56,8% di chi ha contratto la malattia non era mai stato vaccinato. Fin qui niente di sorprendente visto che la copertura vaccinale impedisce di ammalarsi ed è generalmente efficace. L’11% dei vaccinati che hanno contratto il virus è stato infettato da persone non vaccinate. Il primo dato interessante è che la maggior parte dei non vaccinati lo era in virtù di una Non Medical Exemption, ovvero i genitori avevano usufruito della possibilità di rifiutare le vaccinazioni in virtù di motivazioni non mediche ma religiose o “filosofiche”.
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Secondo uno degli studi analizzati il rischio per i bambini non vaccinati di contrarre il morbillo è 35 volte più alto rispetto a coloro che sono stati vaccinati. Invece il rischio di diventare autistici è sostanzialmente pari a zero per entrambi, visto che lo studio che ha stabilito la correlazione era una bufala scientifica. Appare quindi evidente che, soprattutto negli ultimi anni, l’esplosione di nuovi casi di morbillo sia dovuta principalmente alle scelte di alcuni genitori che hanno così messo a repentaglio la vita dei loro figli e quella di altre persone. Il morbillo infatti non è un banale raffreddore o un’influenza. Pur essendo una malattia mortale per la quale esiste una cura (cura fornita da Big Pharma, naturalmente) ammalarsi di morbillo è un’esperienza tutt’altro che piacevole e i rischi di complicazioni.

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