Le allegre vite dei Santi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-23

Nessuno è perfetto, nemmeno i santi che come tutti noi hanno avuto vite più o meno avventurose e scandalose prima di incontrare il Signore. Ladri, assassini, e persino quelli immaginari

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Ha suscitato qualche polemica l’intenzione di Papa Francesco di procedere alla canonizzazione di Junipero Serra, il monaco che portò il cristianesimo in California. Dal momento che l’evangelizzazione della California del Nord avvenne per conto del Re di Spagna a colpi di fucile (un po’ come in molte altre parti dell’America) molti discendenti dei nativi americani che hanno criticato e giudicato irrispettosa la decisione del pontefice e della Chiesa Cattolica californiana. Ma la storia della Chiesa è costellata di figure che, per gli standard odierni, avrebbero ben poco di “santo”. A ricordarcelo sono quei senza Dio di Live Sience che hanno fatto una cernita dei santi cristiani più controversi.


Come riconoscere i tuoi santi
Secondo i discendenti delle popolazioni che hanno subito l’evangelizzazione ad opera del monaco di origine spagnola in questo modo la Chiesa santifica il genocidio e il colonialismo perché il sistema di missioni creato da Junipero Serra durante la seconda metà del 1700 contribuì alla distruzione del mondo dei nativi. Non tutti sono d’accordo, ma la polemica probabilmente è destinata a cessare con la partenza di Papa Francesco dagli Stati Uniti. La figura di Serra viene definita “controversa” ma quanti santi possono vantare un curriculum vitae davvero immacolato? Il fatto è che i santi non nascono tali, lo diventano dopo un percorso interiore, una conversione, o dopo essere stati folgorati sulla via di Damasco (vi dice niente?). Probabilmente per noi che siamo cresciuti in un paese cattolico e bene o male conosciamo qualche episodio di vita dei santi è una banalità ma per chi vive in un paese protestante dev’essere una vera scoperta. Al punto che qualcuno ha scritto un libro per raccontare gli aspetti pulp della santità, si tratta di Saints Behaving Badly: The Cutthroats, Crooks, Trollops, Con Men, and Devil-Worshippers Who Became Saints. Impariamo così che Sant’Agostino d’Ippona prima di diventare uno dei dottori della Chiesa aveva avuto diverse amanti. Santa Maria Egiziaca da ragazzina faceva la prostituta ed è per questo che è considerata la santa protettrice (lol) delle prostitute. Ma solo di quelle che si pentono perché Maria Egiziaca la fece finita con la vita di strada dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme (ci era arrivata via mare pagando il viaggio “in natura” concedendosi all’equipaggio). Insomma l’esatto opposto di Santa Maria Goretti, eppure entrambe sono sante della Chiesa. Ci sono poi stati santi che in una vita precedente erano usurai e poi sono diventati addirittura papi come San Callisto anche se in realtà non è chiaro se si tratti di malignità inserite nella sua biografia da Sant’Ippolito. Che dire invece di Santa Olga di Kiev, che prima di convertirsi al cristianesimo faceva seppellire viva la gente ed era una sterminatrice di popoli? Insomma per diventare santi non è importante non avere mai peccato, l’importante è smettere di farlo. C’è anche chi è diventato santo dopo essere stato scomunicato, processato dall’Inquisizione per ben due volte, e sospeso a divinis: è il caso di San Giovanni delle Croce che venne torturato e incarcerato per aver aderito alla Riforma protestante. San Paolo in fondo era un famoso persecutore di cristiani ed è divenuto uno delle più importanti figure del pantheon cattolico. Ma non è una tradizione solo cattolica, pensate ad esempio al Re d’Israele Davide, certo, ha sconfitto Golia e ha scritto il Libro dei Salmi, ma ha anche fatto uccidere un suo soldato per poter andare a letto con la moglie.
Quelli che si pentono all’ultimo
Non si tratta di martiri ma di quelli che solo all’ultimo istante utile hanno deciso di pentirsi. Anche qui nulla di nuovo, il primo e il più famoso è il ladrone crocefisso a fianco di Gesù al quale il Cristo garantisce l’accesso al paradiso. Era un ladrone mica Santa Teresa di Calcutta, eppure è proprio questo il senso della dottrina cattolica, il pentimento, anche all’ultimo momento è una delle vie per ottenere il perdono di Dio e raggiungere la Salvezza. Più divertente è la storia di Jacq Fesch, che però non è nemmeno ancora beato anche se qualcuno ha proposto l’inizio del processo di canonizzazione. Fesch era un ladro di banche e un assassino (aveva ucciso, tra gli altri, un poliziotto) uno degli ultimi ad essere condannati a morte, nel 1957, tramite la ghigliottina. A quanto pare durante gli ultimi mesi di carcere aveva iniziato ad avvicinarsi alla religione cattolica e sembra che, al momento di essere ghigliottinato abbia mormorato un’invocazione a Dio (o alla Madonna).

Santa Wilgefortis (fonte: Wikipedia.org)
Santa Wilgefortis (fonte: Wikipedia.org)

Quelli che non esistono
Ci sono figure di santi che non esistono, Santa Barbara ad esempio sembra non essere mai esistita. La figura più interessante tra i santi immaginari è quella di Santa Wilgefortis. Figlia di un ricco signore del Portogallo la giovine si era convertita segretamente al cristianesimo, facendo voto di castità. Il padre, ignaro di tutto, la concede in moglie ad re pagano. Lei, per evitare di venire meno al voto fatto a Dio implora l’Altissimo di aiutarla rendendola ripugnante in modo da farle superare indenne la prima notte di nozze. Miracolosamente a Wilgefortis cresce una folta barba (è quindi anche il primo santo transgender) e il futuro marito, che è pagano ma non scemo, non ci sta, rompe il fidanzamento e la restituisce al mittente. Il padre, accecato dall’ira, dopo aver scoperto che la figlia era diventata cristiana e pure barbuta la fa crocifiggere (in alcune versioni la Santa viene anche torturata e subisce un tentativo di stupro). La figura di Santa Wilgefortis si confonde a volte con quella di Santa Liberata.
In copertina: Santa Olga mentre fa bruciare vivi gli assassini del marito.

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