Le 70mila tessere fantasma della FP CISL

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-13

Stanotte l’esecutivo ha azzerato i vertici del potente sindacato del pubblico impiego guidato da Giovanni Faverin e affidato la ‘reggenza’ al segretario confederale Maurizio Petriccioli. Gonfiati i dati sulle iscrizioni

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La Fp Cisl è commissariata. La decisione è arrivata al termine di un lunghissimo e drammatico esecutivo di oltre sei ore che a notte inoltrata ha azzerato i vertici del potente sindacato del pubblico impiego guidato da Giovanni Faverin e affidato la ‘reggenza’ al segretario confederale Maurizio Petriccioli. Una scelta passata con 44 voti a favore e 16 contrari, esattamente quei due terzi previsti dallo Statuto per decisioni di questo tipo.

Le tessere fantasma della FP CISL

A terremotare i vertici della categoria la violazione delle norme di tesseramento e contributive con cui si sarebbero gonfiati i dati sulle iscrizioni al sindacato dei lavoratori pubblici come accertato da una indagine interna alla Cisl che aveva messo sotto esame in questi mesi più di 70 federazioni territoriali della stessa categoria di cui solo 7 sarebbero risultate in regola con le norme interne sul ‘reclutamento’. A ballare circa 70mila tessere ‘fantasma’, su 303mila dichiarate e che facevano della Fp la seconda categoria della confederazione subito dopo la Fisascat, quella del commercio. Ma il pugno di ferro con cui il leader Anna Maria Furlan ha inteso, alla vigilia del congresso della Cisl che si terrà a Roma a fine giugno, mandare un segnale forte e riaffermare la necessità di una trasparenza nei bilanci e nelle risorse con cui archiviare le stagioni delle pensioni e degli stipendi d’oro, dall’ex leader Raffaele Bonanni all’ex segretario generale dei pensionati, Ermenegildo Bonfanti, ha finito per spaccare il sindacato. La decisione di commissariare la Fp Cisl era già stata presa a maggioranza dalla segreteria di via Po che aveva visto accendersi lo scontro con alcuni segretari confederali contrari a bruciare le tappe e favorevoli invece a concedere più tempo alla categoria e al segretario generale per analizzare la situazione e intervenire con criteri di tesseramento più stringenti data anche l’imminenza dell’apertura delle trattative con il governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego dopo 7 anni di negoziati congelati.
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Lo stesso Faverin aveva rigettato come “totalmente infondate” le accuse riservandosi ogni azione di tutela contro la lesione della reputazione e del decoro della Fp. Critiche che avevano trovato l’appoggio nel corso dell’esecutivo di ieri anche di altre categorie del sindacato e di alcune territoriali: Funzione pubblica, Scuola, Trasporti , Postali e Metalmeccanici insieme alla Usr di Friuli, Abruzzo, Molise, Sicilia e Palermo e ai confederali Maurizio Bernava, Giuseppe Farina e Giovanni Luciano che avevano infatti formalizzato, in apertura di riunione, la richiesta di un rinvio della decisione di commissariare la Fp Cisl. Richiesta però respinta a maggioranza. Il tutto mentre all’esterno dell’Hotel Parco dei principi a Roma, un folto presidio di dirigenti e iscritti alla Fp protestava contro “l’illegittimo” commissariamento definito “forzoso e strumentale”.

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