Laura Boldrini ci insegna la libertà su Internet

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-06-18

La presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta stamane alla presentazione annuale della relazione dell’Antitrust, sostenendo che l’Internet ha bisogno di regole e che non si può certo pensare di lasciare in mano la regolamentazione del Web ai potenti soggetti privati che si muovono solo in virtù dei loro interessi economici. Certo non si può …

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La presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta stamane alla presentazione annuale della relazione dell’Antitrust, sostenendo che l’Internet ha bisogno di regole e che non si può certo pensare di lasciare in mano la regolamentazione del Web ai potenti soggetti privati che si muovono solo in virtù dei loro interessi economici. Certo non si può nemmeno lasciare l’Internet in mano a chi ne detiene l’infrastruttura fisica o altre forme di controllo più o meno indirette ma questo è un discorso un po’ più complicato da affrontare così su due piedi.

Chi parla di preservare Internet come uno spazio libero e senza regole commette un errore. Le regole già ci sono ma sono dettate da potenti soggetti economici o da Stati poco interessati ai diritti dei loro cittadini. Appare pertanto evidente, in questo quadro, come l’azione regolatoria dell’Antitrust, nel correggere le distorsioni del mercato attraverso la rimozione delle barriere di ingresso e la sanzione delle pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori, sia ormai diventato un fondamentale e irrinunciabile strumento di garanzia dell’iniziativa economica privata e della parita’ di condizioni. Esigenze oggi ancor piu’ avvertite per quanto riguarda la gestione della sfera digitale, e di Internet in particolare. Ci si e’ infatti resi conto che la mancanza di principi, lungi dal garantire una rete libera, favorisce al contrario il prevalere degli interessi dei piu’ forti, se non addirittura abusi derivanti dalle loro posizioni di predominio. Basti pensare alla smisurata influenza esercitata dai giganti della comunicazione, i cosiddetti Over The Top e non solo, al loro immenso potere commerciale: entrano nelle nostre vite, in modo apparentemente inoffensivo, ma con lo scopo di perseguire i propri interessi.

Ma quello che la Boldrini aveva negli occhi quando parlava dei pericoli di lasciare l’Interwebs in mano ai giganti della comunicazione probabilmente era un titolo come quello apparso oggi sul Messaggero Veneto e postato su Twitter da @Nonleggerlo. Questi sono i danni che causa la smisurata influenza esercitata dai “cosiddetti Over The Top” sulle nostre povere piccole vite:

Maledetta Internet!11 (via Twitter.com)
Maledetta Internet!11 (via Twitter.com)

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