«L'asse Lega-M5S? Non è fantascienza»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-10

I pronostici di Paolo Becchi, in esclusiva sulla Stampa

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Il professore di filosofia del diritto Paolo Becchi, un tempo molto vicino al MoVimento 5 Stelle, spiega oggi in un’intervista alla Stampa che

Professore, Salvini e Grillo potrebbero mai essere alleati?
«I punti di contatto sarebbero molteplici: l’opposizione all’euro e all’Unione, la sintonia con la Russia, il rifiuto dell’immigrazione, la retorica antisistema. Oggi sembra fantasia, perché il Movimento è un partito in cui la linea cambia a seconda dell’opportunismo del giorno. L’unica cosa che interessa a Grillo oggi è misurare le forze, votare e andare da soli. Ma dopo, ad esempio se si votasse con il proporzionale e Di Maio fosse incaricato di trovare una maggioranza per poter governare, comincerebbe proprio dalla Lega. Quanto a Salvini, lui ha già provato a dialogare, ma si è beccato in risposta solo dei vaffanculo».
Forse è proprio per evitare alleanze che il M5S vuole votare con l’Italicum?
«Ci dimentichiamo che per Grillo sino a ieri era una legge fascista? È puro opportunismo. Come il referendum sull’Euro: hanno raccolto le firme, ora lo portano  avanti o no? L’unica cosa inaccettabile, dopo il grande segnale del referendum, sarebbe un altro governo Pd formato da gente eletta con una legge incostituzionale. Per questo sulla legge elettorale io farei l’opposto: si porti il Consultellum anche alla Camera».

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Così sarebbero quasi certe le «grandi coalizioni» dopo le elezioni.
«E allora? Quando l’Italia funzionava c’erano sempre le grandi coalizioni intorno alla Dc. Erano meglio i governi balneari di quelli dei tecnici. L’idea del “partito unico” al comando è una cosa degli ultimi anni».

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