L'arbitro Di Maio contestato alla Camera

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-02

Il Pd accusa il presidente di turno di Montecitorio, Luigi Di Maio, di cattiva gestione dell’Aula, dopo le contestazioni dei grillini nei confronti del governo durante il question time. Contestazioni, con tanto di esposizione di cartelli (con su scritto “la casa non si tocca”), che hanno costretto il presidente di turno a sospendere i lavori. …

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Il Pd accusa il presidente di turno di Montecitorio, Luigi Di Maio, di cattiva gestione dell’Aula, dopo le contestazioni dei grillini nei confronti del governo durante il question time. Contestazioni, con tanto di esposizione di cartelli (con su scritto “la casa non si tocca”), che hanno costretto il presidente di turno a sospendere i lavori. Ma alla ripresa, è la critica mossa dal capogruppo Pd Ettore Rosato, non vi è stata alcuna stigmatizzazione né di quanto avvenuto in Aula né di quanto avvenuto prima in commissione Finanze, sempre ad opera dei grillini. Rosato, inoltre, lamenta il fatto che Di Maio, collega di partito dei contestatori, abbia negato la riunione della conferenza dei capigruppo. L’accusa è che Di Maio “conduce i lavori dell’Aula da partigiano del suo partito”, afferma Rosato. Mentre era in corso l’intervento di Rosato, Emanuele Fiano del Pd ha replicato alzando la voce al gesto del pentastellato Alessandro Di Battista che, con la mano gli faceva cenno di andarsene. “Se credono che questa è la sede della Casaleggio associati si sbagliano di grosso. La cosa grave è che i 5 Stelle impediscono lo svolgimento della democrazia parlamentare”, ha spiegato Fiano. – “Quali sono le argomentazioni del Pd? Ho espulso tre persone, che sono miei colleghi di partito, ho richiamato altri deputati. Ho fatto quello che dovrebbe fare un presidente della Camera, quindi non capisco quali sono le argomentazioni del Pd”, ha replicato il vicepresidente di Montecitorio Luigi Di Maio alle accuse mossegli dal capogruppo dem Ettore Rosato sulla conduzione dell’Aula.
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Dunque alla ripresa Rosato ricorda una prima volta la richiesta di sospensione per convocare la Conferenza dei capigruppo e poco dopo torna a prendere la parola per osservare che “abbiamo chiesto la convocazione della Conferenza dei capigruppo, e abbiamo diritto che sia convocata. Peraltro la presidente Boldrini, con cui abbiamo parlato, ha detto che non ci sono problemi”. “Della sua conduzione dei lavori – dice allora a Di Maio – parleremo in Capigruppo, è corretto parlarne in quella sede per quello che è accaduto qui e, prima, nel corridoio delle commissioni, dove ai parlamentari è stato impedito di entrare in commissione, e lei doveva aprire la seduta criticando questo atteggiamento dei colleghi del suo gruppo, cosi’ come doveva aprire questa seduta stigmatizzando l’atteggiamento dei suoi colleghi di gruppo”. Qui la voce di Rosato comincia a salire di tono ma la situazione si surriscalda quando è Di Maio a interloquire dicendo al capogruppo Pd “collega Rosato lei sta solo urlando ma non la sento”. “Lei mi sente benissimo, lei – esplode Rosato – solo i suoi colleghi non li ha sentiti quando insultavano il governo e lei, invece di fare il presidente di questa assemblea, faceva il partigiano del Movimento 5 Stelle”.  Sono tre i deputati M5s espulsi dall’Aula della Camera dal vicepresidente Luigi Di Maio per aver portato uno striscione contro la norma sui mutui davanti al banco della presidenza. Il ‘cartellino rosso’ è scattato per Marco Brugnerotto, Ivan Della Valle e Nicola Bianchi. Tutti e tre non potranno rientrare in Aula nella seduta di oggi.
 

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