L'appello di Marco Travaglio a Grillo per Casson sindaco di Venezia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-06-07

Il direttore del Fatto chiede di scegliere il più grillino tra i candidati PD

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Marco Travaglio sul Fatto di oggi chiede a Beppe Grillo di sostenere Felice Casson, in quanto antirenziano e “più grillino del PD” al ballottaggio per il comune di Venezia:

Segnaliamo un appuntamento imminente e impellente: il ballottaggio per il Comune di Venezia. Non stiamo parlando di una città qualunque, ma di un patrimonio dell’umanità,fin troppo malgovernato dai soliti noti per interposto centrosinistra, fino alla retata della banda Mose con l’arresto dell’ultimo sindaco Orsoni. Domenica, al primo turno, è arrivato primo Felice Casson, candidato del Pd dichiaratamente antirenziano e anti-establishment che si è imposto alle primarie e poi alle elezioni col 38%. Ora però dovrà vedersela con Luigi Brugnaro, candidato di FI e Area Popolare (Ncd-Udc), che ha preso il 28,5. Ma Casson ha ormai fatto il pieno, mentre Brugnaro sta per incamerare i voti in libera uscita degli altri candidati di destra, cioè della Lega (11.8) e di FdI (6.8). E,con quelli, diventerà quasi certamente sindaco di Venezia dall’alto del 3,5% raccolto dalla lista forzista. A meno che i 5Stelle non gettino sulla bilancia il 12,6% dei voti raccolti da loro Davide Scano, terzo classificato e dunque escluso dalla finale. E farlo fruttare. Scano ha già dichiarato che i voti non sono di sua proprietà e lui non è il pastore con le pecorelle,dunque non dirà chi è meglio votare al ballottaggio. Ma ha ancheaggiunto che “si tratta di scegliere il meno peggio”, escludendocioè l’astensione o la schedabianca: il che è già qualcosa.

marco travaglio flickr
Ma Casson non è meno peggio di Brugnaro: è molto meglio, dice Travaglio:

Enessuno può saperlo meglio dei 5 Stelle, che l’hanno avuto accanto in tante battaglie al Senato,per la decadenza di B., contro il salva-evasori, sull’anticorruzione e sul voto di scambio, quasi sempre in dissenso col suo partito. Sanno bene che Casson è il più “grillino” del Pd e conoscono il suo curriculum di magistrato coraggioso e di uomo specchiato: proprio quello che ci vuole a Venezia per fermare le grandi navi e l’assalto alla diligenza di un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico unico al mondo. Dall’altra parte c’è Brugnaro, il classico berluschino (o renzino: fino all’ultimo era tentato di candidarsi nel Pd) che viene dal mondo dell’impresa (lavoro interinale,basket e altro) e naturalmente è pieno di business, concessioni e proprietà in Laguna che scatenerebbero una serie di conflitti d’interessi da paura: Brugnaro detto Brugnetta perché è l’ultima creatura di Renato Brunetta che, dopo una lunga collezione di fiaschi elettorali da far invidia a una cantina sociale, tenta di vincere per interposta persona. Un appello al voto per Casson non snaturerebbe minimamente l’identità dei 5 Stelle, sia perché il programma di Casson somiglia molto al loro, sia perché nessuno chiede loro di allearsi o di spartirte: sarebbe un regalo fatto ai veneziani e agli italiani, per evitare che dopo il Mose, le navi mostro, i motoscafi killer e i capolavori griffati, a Venezia qualcuno pensi di asfaltare pure il Canal Grande. Se, come dicono, i 5 Stelle sono interessati solo ai programmi, chiedano a Casson di recepire qualche altra loro proposta. E poi gli diano una mano, gratis, a salvare Venezia smentendo chi continua a dipingerli come incapaci di dialogare con i vicini di casa. Gli italiani perbene se ne ricorderanno. E li ricambieranno.

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