La truffa del COTRAL

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-16

Truccavano le manutenzioni degli autobus delle linee regionali Cotral facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza i prescritti standard di sicurezza. Oggi arresti e denunce

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Truccavano le manutenzioni degli autobus delle linee regionali Cotral facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza i prescritti standard di sicurezza o, peggio, subivano continui guasti. I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato stamattina il titolare di una società  affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus di linea regionali per truffa aggravata ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture.

La truffa del COTRAL

Le indagini, durate oltre due anni, hanno fatto emergere una reiterata condotta fraudolenta realizzata da piu’ societa appaltatrici che, con la complicità di alcuni dipendenti infedeli di Cotral che hanno certificato la corretta esecuzione delle manutenzioni degli autobus di linea, hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite. Le indagini sono iniziate nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dai vertici della stessa Azienda regionale, allarmati dall’enorme ed inusuale mole di guasti degli autobus che ha causato numerosi disservizi ai cittadini. Si erano verificati, inoltre, persino episodi di incendi di vetture lungo le tratte regionali che, come e stato poi accertato, erano dovuti anche all’omessa manutenzione dei mezzi da parte della quasi totalita delle imprese affidatarie del servizio. Le indagini, eseguite dai Finanzieri attraverso intercettazioni telefoniche, esame di corposa documentazione, perquisizioni e sequestri, hanno fatto emergere un collaudato sistema di frode ai danni di COTRAL. In particolare: la manutenzione richiesta non veniva concretamente effettuata, pur essendo attestata dagli organi di controllo dell’azienda; in caso di necessita di sostituzione di pezzi, in luogo di quelli originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti, spacciati per nuovi; nel caso in cui l’azienda forniva il pezzo da installare, questo veniva trattenuto dalla ditta per la successiva rivendita a terzi o addebitato a COTRAL per altri lavori mentre sul veicolo veniva installato un pezzo usato ovvero si ripuliva quello presente, facendo comunque figurare, sempre con la complicità degli addetti ai controlli, che l’intervento si era concretizzato nei termini stabiliti contrattualmente. Inoltre, un riscontro eseguito su circa 1400 vetture, pressoché la totalità degli autobus Cotral, ha fatto emergere come anche i cronotachigrafi digitali in dotazione ai bus di linea non venivano revisionati da parte dell’impresa affidataria dell’appalto che, invece, ne certificava falsamente la taratura. Dall’analisi dei tracciati dei sistemi di geolocalizzazione installati a bordo dei pullman è emerso, infatti, che nelle date in cui veniva attestata la revisione, le vetture di linea si trovavano in servizio sul territorio regionale o ferme nei depositi.

La manutenzione inventata

Nei confronti di questa società, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria stanno ora procedendo al sequestro di disponibilità finanziarie per complessivi 91.000 euro ovvero l’importo che Cotral ha pagato per la taratura periodica dei cronotachigrafi digitali, attività – mai effettivamente svolta. La struttura criminale si e consolidata nel tempo proprio grazie alla compiacenza di alcuni capi tecnici della Cotral, responsabili del controllo e del riscontro delle manutenzioni effettuate. Le prestazioni manutentive riguardavano anche parti essenziali delle vetture, quali il sistema frenante o le parti meccaniche principali di bus che in alcuni casi, avevano gia oltre quindici anni di vita e necessitavano di una corretta e reale manutenzione al fine di garantire i livelli di sicurezza essenziali. I dipendenti di Cotral attualmente indagati invece di curare gli interessi dell’Azienda hanno favorito i proprietari delle officine di manutenzione omettendo volutamente di effettuare i prescritti riscontri e convalidando la regolarità delle lavorazioni effettuate a tutto vantaggio dei fornitori. Alcuni di loro, venuti a sapere delle indagini in corso poiché nominati ausiliari di PG per esaminare i veicoli oggetto di riparazione, si sono subito preoccupati di avvertire i dipendenti coinvolti nell’attività di controllo e pertanto sono stati denunciati per il reato di rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento personale. Le lunghe e complesse attività di polizia giudiziaria svolte dalla Guardia di Finanza hanno consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria complessivamente 50 persone per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, frode nelle pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso, ma soprattutto hanno permesso di porre fine ad un sistema truffaldino che ha depauperato le casse dell’azienda regionale creando, oltre al danno economico, anche il cattivo funzionamento dei mezzi, notevoli disagi e disservizi per l’utenza e persino la messa in pericolo dei fruitori degli autobus. Arrestato V.M., 55enne romano, responsabile di una delle officine coinvolte nell’inchiesta che, durante le indagini, come palesato dalle intercettazioni, ha espresso il proposito di realizzare condotte ancor più raffinate per non farsi scoprire e per assicurarsi il profitto derivante dalle omesse o imperfette attivita di manutenzione affermando: “Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti!“.

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