La storia di Rudi Garcia e Francesca Brienza sul Corriere

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-03-22

Oggi Aldo Grasso sul Corriere della Sera parla di Rudi Garcia e del suo rapporto con Francesca Brienza nella sua rubrica Padiglione Italia in prima pagina. Il critico televisivo di via Solferino riporta le voci sul fidanzamento dei due e di come, nelle voci della città, questo sarebbe la causa degli insuccessi della Roma, regalando …

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Oggi Aldo Grasso sul Corriere della Sera parla di Rudi Garcia e del suo rapporto con Francesca Brienza nella sua rubrica Padiglione Italia in prima pagina. Il critico televisivo di via Solferino riporta le voci sul fidanzamento dei due e di come, nelle voci della città, questo sarebbe la causa degli insuccessi della Roma, regalando così nuovi argomenti alla psicosi dei tifosi, già abbastanza presi da guerre intestine più o meno radioguidate.
 

Nelle intenzionidi James Pallotta, Rudi avrebbe dovuto essere «er Ferguson de Roma», per ora è solo «er re de ‘a gnocca». I tifosi sono feroci, non perdonano nulla; la colpa più grande di cui si sarebbe macchiato l’allenatore francese è quella di pensare soprattutt oa Francesca Brienza, la conduttrice di Roma Tv, il canale tematico della società giallorossa.
La Roma precipita, il mercato è stato un fallimento e al tenente Garcia viene rinfacciata «l’italianizzazione» (si lamenta di tutto,sbaglia le formazioni, è diventato presuntuoso…), anche se era «italiano» pure lo scorso anno quando arringava le platee con «daje Roma» e, da venerato maestro, giocava «catenaccio e contropiede». Di più: gli viene rinfacciata «la romanizzazione» (laddove, ci viene spiegato, il verbo «romanizzarsi» sta per «rincoglionirsi»).
 
 

rudi garcia francesca brienza
Francesca Brienza, compagna di Rudi Garcia e giornalista di Roma TV

Tristemente, Grasso chiude persino con la battutona: «Venerdì a Trigoria i tifosi urlavano: «’Sti giocatori so un branco de pippe». Alla Roma serviva un condottiero, a Rudi una conduttrice. Fate voi». E così, il critico televisivo, di solito così brillante commentatore dei fatti e delle opinioni, si iscrive al partito di quelli che il calcio te lo danno in bocca, dando credito a una chiacchiera offensiva e maschilista per farsi due risate sul Corriere. Peccato.

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