La risposta di Elena Cattaneo alla senatrice sulla sperimentazione animale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-06

La pubblichiamo per gentile concessione dell’autrice a neXt

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Pubblichiamo, per gentile concessione dell’autrice, una risposta di Elena Cattaneo ad una senatrice che l’aveva interpellata circa la sua lettera al Senato, omettendo il nome della destinataria. Del dibattito in Parlamento sulla sperimentazione animale abbiamo parlato qui.

Gentilissima Senatrice XY,
per poter parlare in Senato di questi temi senza esprimere delle mere opinioni, devo anche studiare e fare ricerca fuori dal Senato. Questo è ciò che faccio in una università pubblica italiana, in aspettativa a vita, quando non sono in Senato, dovendomi preoccupare di un laboratorio, dello stipendio di 20 giovani e meno giovani ricercatori, che insieme spendono ogni idea, competenza e passione su ricerche volte a capire e fornire mezzi per studiare e contrastare una delle tanti malattie umane devastanti e per la quale i malati chiedono l’impiego di ogni strategia razionale, oggi.
Come in ogni momento del mio passato, ogni mio intervento sarà quindi in ogni direzione, ma sempre documentato e pubblico. Da due anni dentro e fuori il Senato mi dedico semplicemente, e rispettando in questo la lettera della Costituzione, a contrastare chiunque tenti di capovolgere la verità.
Circa la sua richiesta può leggersi il libretto da me predisposto in occasione dell’evento in Senato. Comunque visto che la storia della medicina dice compattamente e senza eccezioni che la sperimentazione animale è stata fondamentale per le maggiori scoperte fisiologico-anatomiche e per le terapie, l’onore della prova è semmai in capo agli “animalisti”. A meno che si voglia buttare a mare non solo la scienza italiana ma anche la storia di quella medicina che ha salvato milioni di persone dalla morte per malattie infettive, traumi, tumori, disfunzioni cardiache, renali e neurologiche, etc. Fornisca dunque lei Senatrice “un report degli esperimenti degli ultimi 10 anni, magari in Italia, magari nei laboratori di cui ha diretta conoscenza, che dia prova che le ultime importanti acquisizioni biomediche hanno fatto a meno della sperimentazione animale” e perchè, e dimostri che ciò vale per ogni campo, ogni malattia e, per converso, dia prova delle importanti scoperte scientifiche basate esclusivamente e in tutte le sue fasi su modelli in silico e in vitro.
Per quanto riguarda la sua opinione sugli esperimenti pluri-ripetuti, questi sono pluri-necessari (l’NIH aprirà bandi per la “pluri-ripetizione” che significa replica aldila’ di ogni dubbio in piu’ laboratori nel mondo per rafforzare la solidità del dato). Non so se riesce a capire, ma studiare e comprendere cose che nessuno conosce e’ molto difficile , e la scienza non è come la religione o la politica. E la tecnica nella scienza segue le idee. Si vede che non ha dimestichezza con la scienza. Anch’io ignoro molte cose, ma su quello che ignoro taccio.
Circa gli interessi economici (li conosce gli stipendi dei ricercatori o dei docenti pubblici italiani?) si possono anche mettere in capo a qualche parlamentare. Fuori dal Parlamento molti dicono “cercano solo consensi per sè stessi e battaglie che diano loro visibilità”. A me non disturba ciò se la tensione fosse nella direzione di produrre benefici per il cittadino. Invece mi impressiona il danno economico e morale che su questi temi puo’ fare certa politica ai cittadini, che si tratti di Stamina, Ogm, Sperimentazione animale.
Cordiali saluti, Elena Cattaneo

Leggi sull’argomento: La lettera di Elena Cattaneo a Repubblica sulla sperimentazione animale

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